Nel dibattito scientifico una grande attenzione ai temi classici della ricerca medica, associata ad un grande interesse per la ricerca di frontiera
Il 6 giugno ricorre la commemorazione del compleanno di Aleksandr Sergeevi? Pu?kin (Mosca, 6 giugno 1799 – San Pietroburgo, 10 febbraio1837) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo russo. Le sue opere, tra le migliori espressioni del romanticismo russo, hanno ispirato numerosi scrittori, compositori e artisti, russi e non, ed hanno contribuito alla nascita di una nuova lingua letteraria russa.
La sua casa sul Mar Nero divenuta Museo si trova accanto al Centro Climatoterapico di Gourzuf (nella foto uno scorcio della località, N. d. R.) dove è in corso la dieci giorni scientifica su New Information Technology in Medicine, Pharmacology, Biology and Ecology.
Gourzuf sorge vicino a Yalta dove la storia del Novecento ha segnato uno dei passaggi fondamentali che condizionano i destini ancora oggi.
In un clima primaverile con le spiagge affollate un centinaio di scienziati russi sta discutendo dei fondamentali dell’Innovazione tecnologica in Medicina e dintorni.
Per approfondire le tematiche in discussione si può vedere all’interno del programma generale dove in inglese vengono riportati i titoli delle relazioni con aggregati gli abstract svizzero italianidi Valenzi e coll, di Giuliani, Rossaro, di Quercia e Quartieri. Mentre in russo con brevi abstract in inglese si trovano il tomo 1 e il tomo 2 degli atti della conferenza. Centinaia di relazioni da parte delle varie Scuole mediche Russe e di altre repubbliche dell’ex Unione Sovietica di cui riportiamo una delle rare fatte in Inglese su nuove tecnologie Farmaceutiche di Elena Markvicheva. Quello che colpisce è l’alta qualità scientifica dei lavori e in particolare l’intensità del confronto scientifico durante i lavori con le discussioni che in qualche occasione duravano decine e decine di minuti, cosa che farebbe bene anche dalle nostre parti dove generalmente non si deve disturbare il conducente, anche quando ci porta così così.
Nel dibattito scientifico una grande attenzione ai grandi temi classici della ricerca medica, associata ad un grande interesse per la ricerca di frontiera dove abbiamo offerto un contributo sulle memorie biochimiche che ha destato grande interesse e apprezzamento anche nelle parti che creano qualche imbarazzo a molti colleghi Occidentali come la Memoria dell’acqua, che qui è considerato un tema fondamentale della ricerca biofisica su cui si costruiscono anche carriere accademiche, come nel caso di Svetlana Rogacheva, una delle prime vincitrici di un Award Benvenistenel 2007 , divenuta poi capo di un Dipartimento dell’Università di Saratov con cui abbiamo siglato un accordo di ricerca sul progetto Heliomed insieme ad un Gruppo di Kiev e ad un altro Gruppo Russo di una regione lontana. Un accordo per un progetto comune sui Metalli Pesanti un tema che desta grande preoccupazione ambientale e sanitaria.
Un altro accordo è stato raggiunto tra la LiUM e la Nit che organizza la Conferenza con l’obiettivo di allargare l’interscambio scientifico tra Russia e paesi europei.
Lo sviluppo della interscambio scientifico e culturale potrà arricchire tutta l’Europa e contribuire allo sviluppo dell’amicizia tra i due Mondi, che dopo la caduta del Muro di Berlino deve fare ancora molti passi avanti, come dimostra questa conferenza, dove la Comunità scientifica europea avrebbe potuto dare molto e prendere non poco, anche come qualità della vita che qui, complice un passato difficile, ha mantenuto ritmi più in linea con la bellezza prorompente di una Natura ricca e generosa di cui avremmo tanto bisogno noi, «ricchi occidentali», logorati dagli stress delle carriere e della vita convulsa che spesso ci allontana dai valori fondamentali della vita e ahimè della scienza.
La partita continua e la prossima occasione su un tema chiave come lo stress ossidativo e i radicali liberi è per il prossimo settembre organizzata a Sudak da gruppo di Lankin di Mosca. Una buona vacanza di lavoro per il mondo scientifico medico europeo su cui fare un nuovo pensiero. I genovesi c’erano andati nel Medioevo costruendo una splendida fortezza che ricorda ancora le loro gesta.