L’assessore provinciale dott.ssa Mary Rino, ha ribadito l’importanza dell’implementazione di queste nuove pratiche utili a creare una nuova cultura della sostenibilità, la quale va di pari passo con la necessaria diffusione della stessa attraverso i mass media
Nella splendida cornice dell’Aula Magna dell’Università di Bari «Aldo Moro», nel pomeriggio di ieri è stato presentato il progetto «Ecoreality: l’ambiente va in onda», già premiato con la Menzione speciale per la Comunicazione alla III edizione del Festival dell’Energia.
A presentare il progetto, sono intervenuti molti esponenti del mondo imprenditoriale e delle professioni, oltre ai rappresentanti dei soggetti ideatori (Spegea, Csad, Antenna Sud e Guardie Giurate per l’Ambiente Sezione Lida) e all’assessore provinciale dott.ssa Mary Rina, che, in rappresentanza della Provincia (che ha finanziato il progetto con 66mila euro) ha ribadito l’importanza dell’implementazione di queste nuove pratiche utili a creare una nuova cultura della sostenibilità, la quale va di pari passo con la necessaria diffusione della stessa attraverso i mass media. Ha coordinato il prof. Fabio Manca dell’Università di Bari.
Dunque dopo il saluto istituzionale si sono susseguiti gli interventi; ad aprire le danze il direttore di Spegea, Scuola di Management, dott. Vito Carnimeo, il quale ha spiegato in grandi linee il progetto «Ecoreality», soffermandosi particolarmente sulle «complementarietà tra i partner», che ha permesso di incastrare al meglio le diverse professionalità al fine di realizzare un progetto innovativo ed ambizioso, capace di guardare alla sostenibilità ambientale e alla diffusione della stessa, altro punto cardine del progetto.
Tocca all’ingegner Stefano Cucurachi, del Centro Studi Ambientali e Direzionali, illustrare nel dettaglio il progetto, partendo proprio dalla collaborazione con un’emittente televisiva regionale, Antenna Sud, prestatasi a collaborare per far da «veicolo» alla diffusione del progetto, i cui obiettivi sono la creazione di una cultura dell’energia e la diffusione di buone prassi relative al risparmio energetico e alla gestione dei rifiuti.
Con questo progetto gli ideatori si propongono in concreto di realizzare laboratori di sperimentazione, seminari e workshop, focus group per lo sviluppo delle normative più avanzate, nonché collaborazione interaziendali.
Nei tanti interventi molti sono stati i cenni alle «buone pratiche» del risparmio energetico, alla necessità di «fare reti d’impresa» capaci, attraverso la ricerca tecnologica, di precedere la domanda del mercato, dalla pratica delle certificazioni ambientali e a quella dell’abbattimento di CO2.
In sintesi le opinioni, diverse per approccio culturale e professionale, concordano tutte sulla necessità di promuovere un modo nuovo di «pensare», che abbia particolare attenzione per l’ambiente e per il risparmio energetico, prima fonte di energia alternativa!