Ispra – Ricercatori di nuovo in piazza

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Forte preoccupazione per le conseguenze sull’Istituto della manovra finanziaria presentata dal Governo, che va ad aggiungersi ad una situazione pregressa già difficile. Si attende ancora, infatti, l’applicazione del protocollo d’intesa firmato il 20 gennaio

Tornano in stato di agitazione i lavoratori dell’Ispra, che il 10 giugno metteranno in scena dal vivo a Piazza Navona, come iniziativa nell’ambito della Staffetta precaria indetta da Usi/RdB Ricerca, il loro cortometraggio «Non sparate alla ricerca», per l’occasione rinominato «Non sparate alla ricerca e allo stato sociale», che racconta meglio di qualsiasi comizio l’accanimento dello Stato nei confronti dei ricercatori pubblici in questo paese, dimostrato anche dalla soppressione, prevista nell’ultima manovra finanziaria, di enti di ricerca come Isae e Ispesl.

La decisione di riprendere con forza la mobilitazione è stata presa nel corso di assemblee parallele convocate da Usi/RdB Ricerca nelle sedi dell’Ispra, nel corso delle quali tutti i lavoratori, precari e strutturati, ricercatori e amministrativi, hanno espresso forte preoccupazione per le conseguenze sull’Istituto della manovra finanziaria presentata dal Governo, che va ad aggiungersi ad una situazione pregressa già difficile. Si attende ancora, infatti, l’applicazione del protocollo d’intesa firmato il 20 gennaio scorso col ministero dell’Ambiente e la struttura commissariale Ispra, scaturito dall’occupazione di 59 giorni del tetto della sede di via Casalotti, sostenuta come unico sindacato da Usi/RdB Ricerca. Esso prevede, nell’ottica di un rilancio dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale: la valorizzazione del personale precario, attraverso la conversione dei contratti atipici in altrettanti a tempo determinato, per sanare la situazione di lavoro nero presente da tempo nell’Istituto; indicazioni chiare sulle sedi, per scongiurare speculazioni e sperpero di denaro pubblico, e l’impegno a bandire nuovi concorsi, anche se al momento non si riesce nemmeno a intravedere la conclusione di quelli già in corso.

La mobilitazione è quindi finalizzata, come ha spiegato la coordinatrice di Usi/RdB Ricerca Ispra, Emma Persia, ad «ottenere garanzie, nel prossimo incontro che il capo del personale si è impegnato a convocare in tempi brevissimi, sull’applicazione integrale del protocollo e il mantenimento in servizio di tutto il personale precario, circa 250 persone in scadenza a fine 2010». I lavoratori chiedono poi «modifiche alla Finanziaria, per evitare il blocco del turnover negli Enti di ricerca (sul quale è già stato presentato un emendamento ad hoc in Parlamento) e proseguire le assunzioni come accadrà all’Università, e che il ministero dell’Economia conferisca all’Istituto diversi milioni di euro di risorse già ad esso assegnate ma mai arrivate». Preoccupazione anche per il perdurare del commissariamento all’Ispra, che ormai va avanti da due anni: per la sindacalista «è grave che ancora non si veda la nomina dei vertici istituzionali, specie se a questo si aggiunge l’elevato grado di incertezza derivante dalla bocciatura dei direttori generali del ministero dell’Ambiente da parte della Corte dei conti, che mette a rischio tutti gli atti da loro firmati».

Per tutti questi motivi, conclude Persia, «i ricercatori dell’Ispra saranno a Piazza Navona oggi, dalle 17 in poi, per mettere in scena «Non sparate alla ricerca e allo stato sociale», ed invitano colleghi ricercatori e cittadini a partecipare, mentre il 14 aderiranno allo sciopero del pubblico impiego indetto dal sindacato RdB -Usb».