È il senso dell’appoggio degli Usa. Con la scadenza del protocollo di Kyoto al 2012 si va incontro ad un vero fallimento storico: quello della mancanza di un trattato che rappresenti il seguito adeguato all’attuale protocollo di Kyoto e, indirettamente, di tutta la politica negoziale delle Nazioni unite basata sulla Unfccc
Dopo i convenevoli di rito, si sono aperti a Bonn i lavori dei due gruppi Agw-Kp e Agw-Lca per la messa a punto dei relativi trattati.
All’apertura dei lavori il nuovo Segretario Esecutivo della Unfccc: Christiana Figueres, oltre al benvenuto ai delegati ed alla introduzione dei lavori, ha riferito sull’indagine compiuta dagli organi di polizia circa i danni alle strutture di proprietà delle Nazioni unite ed alla rappresentanza dell’Arabia Saudita che sono stati arrecati nella precedente sessione di giugno a seguito degli atti vandalici commessi durante le manifestazioni (non proprio pacifiche) di gruppi ambientalisti.
I risultati delle indagini hanno portato ad identificare come colpevoli dei danni due rappresentanti della organizzazione Wwf ed un rappresentante della organizzazione Oxfam International. Queste Organizzazioni non governative saranno sanzionate dalle Nazioni unite, sia con il risarcimento dei danni, sia con restrizioni alla futura partecipazione dei loro rappresentanti ai negoziati Unfccc.
Le due Organizzazioni hanno, quindi, chiesto ufficialmente scusa alle Nazioni unite ed alla delegazione dell’Arabia Saudita. L’Arabia Saudita ha accettato le scuse ed ha ritirato la sua richiesta ufficiale inoltrata alle Nazioni Unite, di sospendere il Wwf e Oxfam International dalla partecipazione ai negoziati Unfccc per i prossimi 5 anni.
L’incidente è stato quindi dichiarato chiuso ed amichevolmente risolto. Tuttavia, la notevole durata di questo argomento trattato in plenaria ha sottratto tempo molto prezioso al lavoro dei due gruppi.
Gruppo Agw-Kp
I delegati dei vari paesi hanno ribadito per l’ennesima volta le loro posizioni sulla natura del nuovo protocollo di Kyoto, l’esigenza di due trattati, la necessità di definire obblighi più stringenti, nonostante il tempo stringa per raggiungere un accordo concreto. L’Unione europea ha, invece, dichiarato la sua flessibilità.
Quantunque preferisca un unico trattato legalmente vincolante che consideri sia il breve periodo (nuovo protocollo di Kyoto) sia il lungo periodo (nuovo trattato di lungo periodo), tuttavia è disponibile a valutare possibili alternative purché sia salvaguardata l’integrità ambientale dei trattati e gli obiettivi da raggiungere. Non dello stesso parere soprattutto i Paesi in via di sviluppo. Alcune polemiche hanno riguardato l’uso dei crediti ottenibili dalla forestazione, riforestazione ed uso del suolo che vanificherebbero gli obblighi di riduzione.
Si sono tenuti poi due workshop intra-sessionale allo scopo di definire il percorso da seguire per la riduzione delle emissioni sulla base di principi della Unfccc (responsabilità ed equità) e sulla base delle diverse forme di aggregazione degli obblighi.
Gruppo Agw-Lca
La maggior parte dei delegati ha apprezzato il lavoro di sintesi svolto sul nuovo testo del trattato Lca proposto dalla nuova Presidente: Margaret Mukahanana-Sangarwe (dello Zimbawe), anche se la Cina e alcuni Paesi in via di sviluppo ritengono che sia sbilanciato e, su alcuni punti, poco equo.
L’Unione europea ha chiesto di includere nel testo Lca anche le emissioni dal trasporto aereo con analoghi meccanismi di mercato come nel nuovo protocollo di Kyoto. Il Belize e molti paesi centro-americani hanno invece chiesto che si ponga l’obiettivo di 1,5°C e la stabilizzazione a 350 ppm, invece che 2°C e 400-450 ppm.
Gli Usa ritengono invece che bisogna muoversi entro i binari dell’accordo di Copenhagen ed hanno dichiarato che lavoreranno per il pieno successo a Cancun del nuovo trattato Lca. Il successo di Cancun, tuttavia, non modificherà né i tempi né i contenuti della legislazione americana, che dipendono infatti dagli equilibri politici interni. I lavori proseguiranno attraverso contact group.
Le chiacchiere di corridoio
Molti commenti ci sono stati tra i delegati sulla vicenda degli atti di vandalismo del giugno scorso. Altri commenti, per lo più negativi, si sono avuti anche sulla recente vicenda del Senato americano di non procedere ulteriormente con la legislazione sul clima. Altri delegati hanno manifestato la loro preoccupazione per il poco tempo utile rimasto per evitare, con la scadenza del protocollo di Kyoto al 2012, un vero fallimento storico: quello della mancanza di un trattato che rappresenti il seguito adeguato all’attuale protocollo di Kyoto e, indirettamente, di tutta la politica negoziale delle Nazioni unite basata sulla Unfccc. (V.F.)