In emergenza la rete ecologica della Campania

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Sono a rischio 120 milioni di euro dei Pirap. «Limitare il potere decisionale dei Presidenti e di conseguenza dei Consigli Direttivi delle Aree Protette Campane, significa non poter affrontare le emergenze ambientali»

 

Sono in difficoltà le aree protette della Campania e rischiano di perdere circa 120 milioni per i Programmi integrati rurali per le Aree protette. Il coordinamento dei Presidenti dei Parchi Regionali hanno scritto alla Regione il comunicato che proponiamo.

I Presidenti dei Parchi Regionali riunitisi a seguito della Delibera Regionale sospensiva delle nomine e conseguente limitazione ai poteri ordinari, nello spirito di leale cooperazione e senso delle istituzioni, si appellano alla Regione Campania affinché in questa vicenda, non siano penalizzati i territori e i cittadini campani da atti e procedure amministrative che nulla hanno a che vedere con la difesa della natura e l’attuazione di progetti e programmi già in fase avanzata di realizzazione, oltre che le impellenti scadenze di opportunità finanziarie nazionali e comunitarie (bando ministero Ambiente «Bike sharing e rinnovabili», programma Life+, Ecos Overture, programma quadro Ambiente, ecc.).

Limitare il potere decisionale dei Presidenti e di conseguenza dei Consigli Direttivi delle Aree Protette Campane, significa non poter affrontare le emergenze ambientali (e tra queste, la rete ecologica, la campagna antincendio boschivo, il dissesto idrogeologico, l’abusivismo, l’inquinamento, ecc.) ma anche congelare importanti opportunità di finanziamento, oltre che mortificare le speranze di tanti imprenditori e operatori del turismo e dell’ambiente che hanno in avanzato stato di esecuzione programmi e progetti finanziati dai Parchi, che per effetto delle disposizioni regionali, non possono dare risposte.

A tal fine, i Presidenti dei Parchi insediati hanno inoltrato alla Regione Campania una richiesta di audizione per affrontare almeno i casi urgenti ed indilazionabili (emergenze ambientali e relativi progetti), superare questa delicata fase di stagnazione e ottenere l’autorizzazione, almeno in parte e per le azioni più rilevanti, a proseguire nell’azione amministrative ed attuativa.

In linea generale, ma non esclusiva, è il caso dei Pirap (Programmi integrati rurali per le Aree protette) che in Campania hanno rappresentato il vero banco di prova dell’azione e dei risultati dell’attività dei Parchi, mobilitando centinaia e centinaia di imprese, attori locali e cittadini che aspettano fiduciosi l’attuazione delle politiche di sviluppo sostenibile, condivise e immediatamente operative. Il rischio reale è che se non si procede con i decreti agli operatori entro fine anno, le ingenti somme (oltre 120 milioni di euro), secondo le dichiarazioni del Ministro Tremonti, dovranno essere restituite alla Comunità europea.

I cittadini campani aspettano risposte dalla Regione Campania e soprattutto dal Sistema dei Parchi della Campania che oggi più che mai ha bisogno di concretezza operativa dopo una difficile stagione di avvio organizzativo e gestionale.

(Fonte il Coordinamento dei Presidenti dei Parchi regionali della Campania)