Pessima la qualità dell’aria nei parcheggi coperti

439
Tempo di lettura: 3 minuti

È allarme salute per i lavoratori esposti all’inquinamento prodotto dai veicoli nei parcheggi sotterranei. Esposizione acuta al monossido di carbonio e al biossido di azoto. Esposizione cronica principalmente al benzene, alle polveri sottili (PM10) e alla formaldeide

L’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, ambiente e lavoro (Anses) francese ha pubblicato un rapporto sui rischi sanitari connessi con l’inquinamento atmosferico tra i lavoratori impegnati nei parcheggi coperti.

L’inquinamento atmosferico è causa di effetti sulla salute che sono ben documentati; le concentrazioni degli inquinanti misurati nell’aria di un parcheggio sotterraneo sono più alte delle concentrazioni misurate al di fuori, e anche lungo le strade con più traffico. La questione dei rischi di salute per i lavoratori esposti all’inquinamento prodotto dai veicoli nei parcheggi sotterranei si pone quindi in modo particolare.

Sulla base di un’indagine sulle attività professionali in 292 parcheggio coperti in 68 comuni francesi, integrata da osservazioni dell’Agenzia nazionale per il miglioramento delle condizioni di lavoro (Anact), Anses ha concluso in particolare che:

  • i lavoratori che svolgono regolarmente il proprio lavoro nei garage sono esposti a rischi sanitari connessi con i livelli di inquinamento atmosferico presente in tali luoghi;

  • i rischi sono legati ad un’esposizione acuta in particolare al monossido di carbonio (effetti legati a una diminuzione di ossigeno disponibile nel sangue) e al biossido di azoto (effetti sul sistema respiratorio, soprattutto tra i più sensibili, in particolare gli asmatici);

  • i rischi connessi con l’esposizione cronica sono dovuti principalmente al benzene (cancerogeno di categoria 1). al biossido di azoto e, in misura minore, alle polveri sottili (PM10) (effetti sulle vie respiratorie e cardiovascolari) e alla formaldeide (irritazione degli occhi);

  • tra le attività studiate, le operazioni di parcheggio e di pulizia sembrano essere quelle più a rischio. Entrambe le attività sono svolte lungo l’intero orario di lavoro nel parcheggio, e quindi l’esposizione è più alta.

Sulla base di questi risultati Anses ha proposto le seguenti raccomandazioni in particolare al ministero del Lavoro francese:

  • valutare e migliorare la qualità dell’aria nei parcheggi coperti, in particolare attraverso l’attuazione delle raccomandazioni già formulate da Afsset del 20 aprile 2007 (vedi rapporto completo)

  • non autorizzare attività non essenziali per il funzionamento dei parcheggi che richiedano la presenza di lavoratori in ambiti senza una sufficiente qualità dell’aria (piani interrati, livelli che non contengono grandi aperture, zone non attrezzate di adeguata ventilazione);

  • ridurre l’esposizione dei lavoratori essenziali per il funzionamento dei parcheggi (accoglienza, sorveglianza, impianti di manutenzione);

  • rivedere i valori limite d’esposizione professionale delle sostanze inquinanti (Vlep) che interessano i parcheggi (benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio);

  • Rafforzare la vigilanza e la supervisione delle attività professionali nei parcheggi coperti.

Che cos’è Anses?

È nata ufficialmente in Francia il 1° luglio scorso, l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, ambientale e del lavoro (Anses). La nuova struttura assorbe l’attività, le risorse ed il personale dell’Agenzia francese per la sicurezza alimentare (Afssa) e dell’Agenzia francese sicurezza ambiente salute e del lavoro (Afsset). La fusione delle Afssa e Afsset è il risultato di un lungo processo di confronto fra le due agenzie pubbliche. L’intento perseguito è quello di avere un’unica agenzia per valutare, prevenire e tutelare i cittadini contro i rischi nella nostra società moderna.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, ambiente ed il lavoro è un ente pubblico sotto il controllo amministrativo dei ministri responsabili della salute, dell’agricoltura, dell’ambiente e del lavoro.

La missione dell’Agenzia è quella di effettuare la valutazione dei rischi, fornire alle autorità competenti tutte le informazioni su questi rischi, nonché la competenza e assistenza scientifica e tecnica necessaria per la sviluppo delle normative e dell’attuazione di misure di gestione dei rischi.

Svolge compiti di controllo, di allarme e pronto riferimento. Essa definisce, realizza e sostiene programmi di ricerca scientifica e tecnologica. Propone alle autorità competenti qualsiasi misura per tutelare la salute pubblica.

Il testo del rapporto

(Fonte Arpat)