Il Tema della 1° edizione del premio è «La biosfera del Pav: Confini osmotici interni ed esterni». L’intervento ambientale nell’ambito del Premio si pone come risposta sostenibile alle esigenze della collettività, alle necessità dell’individuo nell’abitare un luogo
Nell’ultimo decennio il rapporto dell’individuo con l’ambiente si è esteso, sconfinando per osmosi tra il dentro e il fuori, agli spazi ordinari del lavoro e della socialità. Lo spazio urbano è vissuto con una rinnovata consapevolezza collettiva, intesa non solo come contenitore e cornice della vita quotidiana, ma anche come parte esperienziale della stessa.
Il ripensamento di determinati luoghi implica un’ulteriore riflessione sull’abitare, cioè il vivere a misura d’abito l’ambiente e la natura negli spazi della città. Riorganizzando il suo tessuto e le cellule in possibilità semantiche e identitarie, il Pav (Parco arte vivente) si conferma come spazio di produzione artistica, culturale e sociale. Per utilizzare il concetto elaborato da Gilles Clément, autore al Centro Sperimentale d’Arte Contemporanea del Jardin Mandala e membro della giuria, il Pav è un’espressione di Terzo Paesaggio, un territorio in divenire sorto su un luogo in trasformazione. I suoi confini interni ed esterni confluiscono e si fondono in modo fluido e (a seconda delle interpretazioni degli artisti nella creazione di spazi materiali e mentali) uniscono fisicamente e concettualmente differenti visioni del mondo desiderato.
L’intervento ambientale nell’ambito del Premio Pav 2011 è dunque site-specific, ma soprattutto people & action specific, cioè si pone come risposta sostenibile alle esigenze della collettività, alle necessità dell’individuo nell’abitare un luogo.
Se la creazione di uno spazio contempla nella sua abitabilità una serie di azioni che possono richiedere una rilettura semantica degli apparati infrastrutturali, obiettivo del concorso è la realizzazione di un intervento d’arte ambientale che stimoli modi di essere e attitudini nuove. È dunque l’opera d’arte oggetto del premio, e non viceversa, a suggerire azioni e comportamenti sostenibili fondati su una concezione di benessere integrabile con l’ambiente.?L’osmosi dei confini del Pav ha infine il potere di ridefinire i parametri tradizionali del concepire e fare esperienza del paesaggio, aprendosi alla creatività delle persone, risorsa e strumento imprescindibile dell’idea abitativa, collettiva e individuale.
(Fonte Pav Centro sperimentale d’arte contemporanea)