Dal Texas in Basilicata per studiare l’antica agricoltura

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Rinnovata convenzione con l’Università. Difendere la biodiversità anche attraverso il recupero di un patrimonio storico che appartiene ad antiche civiltà rurali

L’Istituto di Archeologia Classica dell’Università del Texas, che ha sede ad Austin, potrà continuare a studiare l’agricoltura lucana antica.

La dirigente generale del Dipartimento regionale agricoltura, Carmen Santoro, con una deliberazione di Giunta Regionale, proposta dall’assessore all’Agricoltura Vilma Mazzocco, è stata autorizzata a firmare una convenzione con il prof. Joseph Coleman Carter dell’Università del Texas per proseguire gli studi del Centro di Agro-archeologia di Metaponto (in attività presso l’Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa Pantanello di Metaponto) che riguardano le origini dell’agricoltura lucana e le trasformazioni che avvennero in agricoltura nell’epoca della Magna Grecia.

Gli obiettivi sono quelli di approfondire e divulgare gli studi sulle origini e la storia dell’agricoltura lucana, del paesaggio e dell’alimentazione, a partire dai siti archeologici del Metapontino, coinvolgendo i maggiori esperti mondiali e di portare alla luce e studiare reperti archeologici, connessi a realtà rurali preesistenti sempre nella zona del Metapontino.

La convenzione prevede la concessione in comodato da parte della Regione Basilicata di alcuni locali ubicati presso l’Azienda sperimentale Pantanello di Metaponto mentre a carico dell’Università del Texas vi sono oltre alla ricerca, alla pubblicazione e diffusione degli studi, la valorizzazione dei siti archeologici, la realizzazione con la Regione Basilicata di attività di scambi culturali ed aggiornamento per studiosi e tecnici.

Tra gli impegni immediati dell’Università di Austin (Usa) la copertura, a proprie spese, delle fornaci tardo-repubblicane site nella zona di Metaponto per una protezione ed una valorizzazione delle strutture archeologiche messe in luce dalle missioni di precedenti scavi effettuati in particolare nel Parco Archeologico di Pantanello.

Carter iniziò gli studi lucani nel 1974 sotto la guida del soprintendente ai Beni archeologici per la Basilicata, Dinu Adamesteanu, scoprendo fondamentali aspetti della storia agricola della Magna Grecia. Nei vari anni ha realizzato interessanti scoperte che attestano come già nel IV secolo avanti Cristo nell’area di Metaponto sussisteva una florida agricoltura con oltre 100 fattorie operanti e che piantagioni come il grano, la vite e l’olivo fossero razionalmente presenti e coltivate. Era inoltre fiorente la zootecnia.

I primi trenta anni di attività di scavi e studi agro-archeologici di Carter sono stati raccolti in un volume pubblicato negli Stati Uniti e presentato ad Austin in un convegno alla presenza dei maggiori studiosi di archeologia del mondo.

Nel corso delle campagne di scavi, avviate nel 2000, sono stati rinvenuti alcuni elementi delle piante coltivate all’epoca dalla popolazione rurale. Semi, pezzi di legno, pollini e persino chicchi di uva con uno stato di conservazione che, a parere del prof. Carter, ha dell’incredibile.

Per l’assessore Mazzocco gli studi hanno una rilevanza culturale eccezionale sulle origini dell’agricoltura lucana e più in generale per la ricostruzione delle trasformazioni che avvennero in agricoltura nell’epoca della Magna Grecia. «Mentre in Europa e tra le Regioni si discute di Ogm noi che siamo contro le linee guida per la coesistenza tra coltivazioni tradizionali, biologiche e geneticamente modificate – sottolinea l’assessore – intendiamo difendere la biodiversità anche attraverso il recupero di un patrimonio storico che appartiene ad antiche civiltà rurali. Inoltre, intendiamo far diventare il Centro di Metaponto un punto di riferimento per tutti gli studiosi dei Paesi del Mediterraneo oltre che strumento di conoscenza e diffusione della storia dei popoli della Magna Grecia».

(Fonte Regione Basilicata)