In Basilicata autorizzati altri pozzi petroliferi

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Da siti «esplorativi» sono passati in produzione. Uno di questi si trova all’interno del parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese mentre l’altro è appena fuori dal perimetro. Nel parco sono in tutto sette i pozzi, mentre in Val d’Agri sono una quarantina

Dal Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata n. 40 del 1° Ottobre, la Ola apprende che la Giunta Regionale ha rilasciato ad Eni l’intesa per la «messa in produzione» di altri due pozzi di petrolio. Si tratta dei pozzi denominati «Monte Enoc 1 Or A» e «Monte Enoc 6 Or» nel territorio di Viggiano. Da questi due pozzi, considerati fino ad ieri pozzi esplorativi, Eni potrà cioè estrarre petrolio grazie alle nuove autorizzazioni rilasciate dalla Giunta Regionale, rispettivamente con deliberazioni n. 1544 e n. 1545 del 21 settembre 2010.

Il pozzo «Monte Enoc 1 Or A» è situato addirittura nel perimetro del parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, mentre il pozzo «Monte Enoc 6 OR» si trova in prossimità del suo perimetro. Con queste nuove autorizzazioni i pozzi produttivi nel parco ammontano a 7. Mentre sarebbero una quarantina il totale dei pozzi petroliferi in attività in Val d’Agri entro il 2011. Inoltre Eni sarebbe in attesa di ricevere dalla Regione Basilicata ulteriori autorizzazioni ambientali.

La Ola evidenzia come sullo stesso Bollettino Regionale del 1° Ottobre sia stata rilasciata dagli Uffici del Dipartimento Ambiente ad Eni, Distretto Meridionale, la proroga per i lavori di approntamento della postazione-sonda relativa al «pozzo Alli 2» in agro del Comune di Marsicovetere (Determinazione Dirigenziale del 9 settembre 2010, n.1099). Si tratta dello stesso pozzo che il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, si è impegnato a far spostare dall’attuale sito vicino al centro abitato ed all’Ospedale di Villa d’Agri, nonostante non «ravvisi allarmi nella localizzazione del pozzo» e che lo stesso presenterebbe «impatti solo sotto il profilo emotivo».

La Ola in proposito chiede al Presidente della Regione Basilicata l’annullamento della determinazione dirigenziale di proroga dei lavori relativi alla postazione del pozzo Alli 2.
La Ola ribadisce inoltre come l’impatto ambientale del petrolio sia tutt’altro che «emotivo» ove si guardi ai cosiddetti «effetti collaterali» del petrolio in Val d’Agri. Si pensi, ad esempio, ai pozzi incidentati in Val d’Agri (Pozzi Alpi 1, Volturino 1), all’inquinamento provocato dalle trivellazioni nell’area parco (sorgenti nel territorio comunale di Calvello) ed alle emissioni inquinanti causate dal ciclo produttivo del petrolio sul suolo, acqua ed aria, con una lunga sequenza di «effetti collaterali», dal trasporto del greggio alle fasi di estrazione e lavorazione.

(Fonte Ola, Organizzazione lucana ambientalista)