Nella zona è attiva una centrale turbogas dell’Edison, online da questa mattina sul sito www.arpacal.it nella sezione Dati Ambientali ed alla voce «Qualità dell’aria in provincia di Cosenza»
«I limiti di legge stabiliti dalla normativa vigente, per gli inquinanti considerati, sono stati rispettati e durante gli anni di monitoraggio si registra una situazione piuttosto stabile per quanto riguarda l’evoluzione della qualità dell’aria».
È la conclusione a cui è giunto il report sull’andamento della qualità dell’aria nel comprensorio di Altomonte (CS), dove è attiva una centrale turbogas dell’Edison, online da questa mattina sul sito www.arpacal.it nella sezione Dati Ambientali ed alla voce «Qualità dell’aria in provincia di Cosenza».
Il report (curato dal Servizio tematico Aria del Dipartimento provinciale di Cosenza dell’Arpacal, Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria) si riferisce all’anno 2009, ed approfondisce sulle attività di monitoraggio eseguite per individuare la presenza in atmosfera di biossido di azoto, monossido di carbonio, particolato PM10, ozono e benzene.
«Dopo aver pubblicato i report riferiti alle annualità precedenti – afferma la Claudia Tuoto, dirigente del Servizio tematico Aria del Dipartimento provinciale di Cosenza dell’Arpacal – in questa edizione analizziamo anche il trend di concentrazione compresi tra gli anni 2006 ed il 2009, confrontando anche i dati della qualità dell’aria ed i valori di concentrazione delle emissioni».
Il monitoraggio dell’aria nel comprensorio di Altomonte è stato attivato in base ad una convenzione siglata con l’Edison nel 2006, in virtù della quale è stata affidata all’Arpacal, oltre che la gestione delle centraline di rilevamento della qualità dell’aria per lo svolgimento delle operazioni di monitoraggio, la validazione tecnico-scientifica dei dati. Per la centrale di Altomonte, le due centraline di rilevamento della qualità dell’aria sono state installate all’esterno della centrale nei comuni di Firmo e Saracena, sempre in zone che, secondo gli studi predisposti per ottenere le autorizzazioni del caso, sarebbero maggiormente interessate dalle ricadute della centrale.
(Fonte Arpacal)