Oggi, ad un anno dalle disastrose colate rapide di fango che hanno colpito i comuni di Scaletta Zanclea e Giampilieri in Provincia di Messina, e dopo i recenti dissesti idrogeologici della Costiera amalfitana, ma anche dopo quelli che hanno interessato a diverso grado negli ultimi anni la stessa Provincia di Bari e la Regione Puglia, la difesa del suolo riveste una particolare rilevanza, anche a causa dei cambiamenti climatici e della crescente antropizzazione del territorio. È il caso di ricordare che oltre il 20% del territorio pugliese è interessato dal rischio alluvioni e tutta la fascia appenninica e bradanica è soggetta a rischio geomorfologico. Da non trascurare il rischio di erosione delle zone costiere, da una parte legate all’arretramento inesorabile delle coste basse e, dall’altro, al rischio di crollo delle coste alte. Un dissesto idrogeologico che continua ad interessare i centri abitati mettendo a rischio persone, abitazioni ed infrastrutture, è costituito dagli sprofondamenti per collasso di cavità sotterranee naturali ed antropiche. Tutti questi dissesti con vario grado di intensità e ricorrenza ed estensione dei fenomeni interessano il territorio della regione Puglia.
Le risposte a tale emergenza «dissesto», secondo alcuni analisti economici, risiedono nell’aumento degli investimenti a sostegno della difesa del suolo, cronicamente scarsi in Italia: noi siamo convinti che agli investimenti deve affiancarsi una seria politica di pianificazione urbanistica-territoriale compatibile con le caratteristiche del territorio e che non vada ad alterare le vocazioni naturali ed i caratteri fisiografici dello stesso. Tale convinzione si rafforza quando si verificano eventi di dissesto idrogeologico, non sempre definibili eccezionali, che coinvolgono non solo l’edificato abusivo, cosa che dovrebbe essere attesa, ma anche interventi regolarmente autorizzati.
La Sigea in Puglia è impegnata nel progetto «Suolo e non solo…».
(Salvatore Valletta, Presidente Sigea Sez. Puglia)