Confindustria, Rete impresa Italia e Confartigianato, chiedono di sospendere per un anno le sanzioni previste perché tutte le aziende sarebbero sanzionabili anche solo per un cattivo funzionamento dei dispositivi elettronici che non sono stati ancora consegnati
È stato pubblicato sulla G.U. n. 288 del 10 dicembre 2010 il Decreto legislativo n. 205 del 3 dicembre 2010, intitolato: «Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive».
Il testo si compone di 39 articoli e 5 allegati e sarà in vigore dal 25 dicembre 2010.
Le nuove norme andranno a modificare le vigenti disposizioni contenute nel D. lgs n. 152/2006 «Norme in materia ambientale», il tanto citato testo unico ambientale che definisce i criteri di gestione di tutte le matrici ambientali andando a modificare però solo la parte quarta ossia i capitoli relativi alla gestione dei rifiuti.
Modifiche sostanziali del decreto riguardano il concetto di gestione dei rifiuti, attività che include la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento, e che da ora comprenderà anche le operazioni effettuate da commercianti e/o intermediari. Altri punti importanti sono la qualifica di sottoprodotto che perde definitivamente l’accezione di rifiuto e il concetto di divieto di miscelazione di rifiuti pericolosi dove il divieto non si riferisce più alle categorie diverse di rifiuti pericolosi bensì al concetto di differenti caratteristiche di pericolosità del rifiuto.
Ma l’elemento che più incute curiosità e attenzione resta lui, il sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti, il Sistri, la cui operatività è attesa per il 1° gennaio 2011.
Vengono inserite nel nuovo decreto legislativo le sanzioni per le mancate iscrizioni al sistema da parte di soggetti obbligati oltre che per le numerose inadempienze che potrebbero rilevarsi in fase operativa. Insomma, il tempo sta per scadere e le imprese sono ben lontane dall’essere in grado di avviare un sistema ancora troppo confuso, ridondante e complesso.
Molte le associazioni che tentano di dare voce alle questioni irrisolte che quotidianamente vengono sollevate dalle imprese, questioni che dapprima riguardavano solo la funzionalità del sistema ma che ora inevitabilmente convergono alla potenziale sanzionabilità delle azioni. E così dapprima Confindustria e Rete impresa Italia e successivamente anche Confartigianato, rivolgendosi al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, chiedono a gran voce, facendosi rappresentanti di tutti gli addetti ai lavori che, per inciso, rappresentano il cuore pulsante dell’Italia in termini di produttività lavorativa, di sospendere per un anno le sanzioni derivanti dall’eventuale mancato rispetto degli oneri previsti dal nuovo sistema. Perché dal 1° gennaio del 2011, tutte le aziende italiane, e non solo le piccole medie imprese, sarebbero sanzionabili anche solo per un cattivo funzionamento dei dispositivi elettronici indispensabile per la messa in esecuzione del sistema. E il cattivo funzionamento dei dispositivi è cosa reale e riscontrabile nella maggior parte delle aziende attualmente dotate, per poi non considerare quelle realtà che ad oggi non sono ancora state convocate dalla Camera di commercio competente e/o dall’Albo nazionale gestori ambientali per il ritiro dei dispositivi, e mancano solo 15 giorni.
In definitiva, ancora tante domande e una sola certezza, il Sistri entrerà in vigore 1° gennaio 2011, sanzioni comprese. Al ministro dell’Ambiente la preghiera di capire le esigenze degli operatori e di dar valore alle loro richieste assolutamente logiche, perché il sistema informatico di gestione dei rifiuti entrerà in vigore ma necessario è più tempo per comprendere le modifiche sostanziali rispetto a quanto fino ad ora in uso; le sanzioni sarebbero un andare inevitabilmente a colpire indistintamente realtà già fortemente mortificate dalla crisi economica e che oggettivamente non sono ancora pronte ad operare senza errori seguendo le nuove procedure.