Inquinamento dei fiumi nel Beneventano indagati 42 sindaci

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La motivazione è per disastro ambientale. Trovati in tre corsi d’acqua il batterio della Salmonella e idrocarburi aromatici di natura cancerogena

Inquinati i fiumi Calore, Sabato ed Isclero, nel Sannio. È sulla base di questa evidenza che è partita due anni fa l’indagine del Corpo forestale che ad oggi vede coinvolti i sindaci della provincia di Benevento, nei cui confronti sono stati emessi 42 avvisi di garanzia.

Nata agli inizi del 2009 su richiesta del Procuratore Capo che acquisisce da un articolo di giornale regionale notitia criminis che le acque dei fiumi della Provincia di Benevento sono inquinate, l’indagine è stata affidata al Nipaf (Nucleo investigativo di Polizia ambientale e forestale) di Benevento dal Sostituto Procuratore assegnatario.

Il Nipaf, grazie anche alla collaborazione dell’Arpac, ha provveduto ai campionamenti delle acque fluviali per capirne lo stato generale. Visti i risultati non ottimali si è deciso di approfondire le indagini con ulteriori campionamenti mirati alla ricerca della Salmonella e con un campionamento dei sedimenti fluviali.

Per i tre fiumi Calore, Sabato ed Isclero i campioni per la Salmonella hanno restituito dati allarmanti, per cui si è provveduto immediatamente a dare comunicazione all’Asl locale ed alla Prefettura per permettere gli adempimenti di loro competenza al fine della tutela della sanità pubblica. Le risultanze analitiche dei sedimenti riferivano inoltre, in alcuni corsi d’acqua, la presenza di idrocarburi aromatici di natura cancerogena, segnale di un forte stato di degrado e di forte inquinamento.
Le indagini, a questo punto, sono state deviate sulle aziende produttive locali visto che nella provincia i fiumi sono ancora oggetto di attingimenti per scopo irriguo. Per questo motivo sono stati effettuati, con l’ausilio delle Asl, i controlli sui mercati del luogo e sui prodotti provenienti presumibilmente da produzioni soggette ad irrigazione. Nessun dato allarmante è però emerso ma le indagini hanno assunto comunque rilevanza regionale.

Stando allo studio condotto dall’Arpac, l’inquinamento scaturirebbe dagli scarichi di natura urbana e di acque mal depurate o non depurate affatto. A questo punto con una azione capillare su tutti i comuni della provincia i Comandi Stazione del Corpo forestale dello Stato hanno monitorato ed identificato tutti gli scarichi depurati e no. Procedendo all’identificazione di ogni singolo scarico attraverso l’acquisizione della documentazione e dei verbali di sopralluogo, con annesse riprese fotografiche, si è giunti al deferimento all’Autorità giudiziaria delegante di ben 42 sindaci della provincia di Benevento, ai quali è stato contestato il disastro ambientale colposo. Il PM ha emesso 42 avvisi di garanzia a carico dei Sindaci deferiti, per i quali gli interrogatori sono ancora in corso. Il Pm ha rinnovato intanto la delega al Nipaf di Benevento per effettuare l’indagine anche sui corsi d’acqua delle province limitrofe.

(Fonte Corpo forestale dello Stato)