La proroga viene portata al 31 maggio 2011 e fino ad allora le imprese procedono alla verifica della funzionalità del sistema. Contestualmente, viene ritardato il termine per la presentazione della dichiarazione annuale, il Mud, prevista entro il 31 dicembre 2010 che si sposta al 30 aprile 2011
La proroga del Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) è in dirittura di arrivo e il relativo Decreto ministeriale dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale entro fine anno. La proroga Sistri viene difatti portata al 31 maggio 2011 e fino ad allora le imprese procedono alla verifica della funzionalità del sistema. Contestualmente, viene ritardato il termine per la presentazione della dichiarazione annuale, il Modello unico di dichiarazione ambientale Mud, prevista entro il 31 dicembre 2010 che si sposta al 30 aprile 2011.
Ma analizziamo nel dettaglio la questione.
Il rinvio ora solo preannunciato, facente parte di un’ennesima proroga del Dm che verrà pubblicata nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale, consente alle imprese obbligate al Sistri di abbandonare la tracciabilità cartacea, costituita da formulari, registro di carico/scarico e Mud da compilare ad ogni fine anno, dal 1° giugno 2011 e non più dal 1° gennaio 2011. Questo significa che slitta di cinque mesi anche l’operatività delle sanzioni amministrative pecuniarie e dei regimi di confisca dei mezzi, argomento preoccupante introdotto dal Decreto legislativo 205/2010, il quale modifica la parte IV del Codice ambientale.
La proroga consente alle imprese di continuare a tracciare i singoli movimenti di carico, scarico, trasporto e destinazione dei rifiuti mediante i consueti registri e formulari per non interrompere la tracciabilità dei rifiuti ai quali, per familiarizzare con il sistema informatico, si aggiunge il Sistri che potrà essere utilizzato dalle imprese che ne sono, ad oggi, in possesso. Un’altra proroga sarà oggetto del Dm in arrivo a fine anno. Bene, trattasi della stesura e presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale Mud; la presentazione del modello unico slitta dal 31 dicembre 2010 al 30 aprile 2011. Ricordiamo che il Mud è un documento che permette, alle aziende impegnate nella gestione dei rifiuti, di denunciare i quantitativi, le tipologie, ecc., dei rifiuti movimentati durante l’anno di competenza. L’adempimento relativo al «Mud», e per l’anno 2010 era stato adottato il termine «Mudino», termine dovuto alle dimensioni del Mud in forma contratta, vale a dire che la gestione delle movimentazioni sarebbe dovuta avvenire cartaceamente solo per la prima parte dell’anno 2010, gli ultimi mesi sarebbero dovuti essere registrati direttamente dal Sistri con l’inserimento dei dati su supporto elettronico, sarebbe dovuto essere assolto mediante la compilazione di un’apposita scheda, inviata al Sistri. Al momento questa scheda, però, non è stata adottata, il che rendeva di fatto impossibile, praticamente e anche senza proroga, l’adempimento entro fine anno. Questa seconda proroga, dunque, preannuncia l’adozione di una specifica scheda da parte del Ministero, al momento ancora non presentata.
Molti, dunque, ancora i dubbi legati al nuovo sistema di tracciabilità informatica del rifiuto, uno fra tutti, potrà il Sistri, così come è stato concepito, trovare effettiva attuazione?
Molti i problemi operativi da risolvere, la lentezza e la farraginosità dell’inserimento di dati, operazioni pratiche volte a testare i dispositivi hanno dimostrato dei tempi di registrazione, ad esempio, di un singolo carico sulla chiavetta usb, di oltre venti minuti, un’enormità per chi deve registrare decine, centinaia di movimenti nell’arco della giornata. Ancora molte le domande a cui dare una risposta come, quali potrebbero essere le conseguenze di eventuali virus nel software relativo al Sistri, o anche come verranno regolarizzati gli operatori esteri che di fatto non sono tenuti all’iscrizione al sistema e pertanto potranno circolare impunemente nel nostro Paese senza dover rispettare le regole fissate dal nuovo apparato, e tante altre osservazioni pratiche.
Tuttavia ad oggi un’unica certezza, i soggetti coinvolti avranno ancora 5 mesi per comprendere il funzionamento del sistema e non rischiare di approcciarsi in maniera totalmente inesperta allo stesso. Al ministro Prestigiacomo la preghiera di osservare con cura l’evoluzione di questi pochi mesi concessi alle aziende per avanzare una formazione più adeguata, sì quella formazione tecnica e quell’assistenza pratica che, di fatto, quest’anno è mancata a chi realmente sta finanziando e sostenendo, con innumerevoli difficoltà, l’intero progetto.