Maiori punta su «Rifiuti zero»

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L’impegno degli amministratori, il ruolo dei cittadini, il contributo del volontariato. L’iniziativa sarà presentata in un incontro pubblico. In Italia obiettivo realizzato solo dal comune di Capannori

Il Comune di Maiori (Salerno) si avvia ad attuare una nuova politica di sviluppo sostenibile per il paese e lo fa scegliendo di aderire alla strategia «Rifiuti Zero» (attraverso la formalizzazione di una delibera di consiglio comunale di recente approvata), che sarà presentata in un incontro pubblico, giovedì 20 gennaio alle 19, presso il Palaporto.

Un nutrito parterre di ospiti prenderà parte alla tavola rotonda: dopo i saluti istituzionali del sindaco Antonio della Pietra, faranno seguito gli interventi di Cesara Maria Alagia, presidente Anpas Campania (Associazione Pubbliche Assistenze), e di Michele Buonomo, presidente regionale di Legambiente. Si entrerà nel vivo della questione ambientale con l’assessore all’Ambiente del Comune di Maiori, Valentino Fiorillo, Riccardo Pensa della Fondazione «Volontariato e Partecipazione», Concetta Mattia dell’Anpas Campania e Rossano Ercolini, in qualità di rappresentante della Rete italiana Rifiuti Zero. A chiudere i lavori sarà Paul Connett, ideatore della stategia «Rifiuti Zero» (Zero Waste), professore emerito di Chimica generale, Chimica dell’Ambiente e Tossicologia alla St. Laurence University di New Work.

«Dopo le ultime emergenze che attanagliano la nostra regione – sostiene l’assessore Fiorillo –  è indispensabile e di vitale importanza dare una svolta alla gestione dei rifiuti. Oltre ai danni economici, sociali e di immagine occorre guardare al futuro con uno sguardo rivolto alla salvaguardia dell’ambiente che, soprattutto in Costiera Amalfitana, rappresenta un valore aggiunto anche in termini di sviluppo turistico».

La strategia «Rifiuti Zero» è una metodologia che mira a raggiungere il riciclaggio del 100 per cento dei rifiuti, ritirando dal commercio tutti quei prodotti che non sono riciclabili. È un metodo che ha come presupposto necessario la combinazione di tre livelli di responsabilità: quella della classe politica, che fa le leggi, quella della comunità, nella fase finale del processo, e quella industriale che invece avviene all’inizio del processo.

È un metodo, soprattutto, che funziona. E non, come in molti pensano, solo nei piccoli centri e nei paesi. Negli Stati Uniti infatti è stato applicato con successo in alcune delle maggiori città. A San Francisco si è superata in breve tempo la soglia del 75 per cento di differenziazione dei rifiuti. Il primo paese italiano ad attuare la strategia Rifiuti Zero, elaborata da Paul Connet, è stato Capannori nel 1997, strategia che ha permesso al comune toscano di raggiungere in poco tempo una raccolta differenziata dell’83% e, a distanza di 14 anni, di essere considerato uno dei comuni più virtuosi che ha adottato le cosiddette «buone pratiche».

Preoccuparsi del futuro significa fare i conti con l’inesorabile esaurimento delle materie prime, dei combustibili fossili e con l’aumento dell’inquinamento ambientale.

La Strategia Rifiuti Zero 2020, inserita anche dal Presidente Barack Obama nel suo programma, nasce proprio dall’esigenza di invertire l’attuale tendenza irresponsabile che, nel giro di qualche decennio, potrebbe portarci inevitabilmente verso irreversibili danni ambientali. Essa si pone l’obiettivo di azzerare, o quanto meno ridurre al minimo, le quantità di rifiuti prodotti in poco più di una decina d’anni. Per raggiungere questi obiettivi non basta che i cittadini facciano la raccolta differenziata, ma serve che le imprese inizino a produrre solo beni fatti con materiali riciclabili e riutilizzabili.

Ovviamente la realizzazione di tali obiettivi non può prescindere dal coinvolgimento degli amministratori e di tutti i soggetti istituzionali che hanno poteri decisionali sul tema dello smaltimento dei rifiuti, i quali possono attuare politiche che premino chi più differenzia e politiche indirizzate alla riduzione dei rifiuti ed al riuso.

Molte sono le città che hanno intrapreso il percorso Rifiuti Zero in varie parti del mondo, quali la California (S. Francisco, Oakland, Santa Cruz, Berkley, San Diego), New York City, Seattle, e altre città degli USA; l’Australia (Camberra e la regione sud occidentale del Paese); la Nuova Zelanda; il Canada (Nuova Scozia, Columbia Britannica); la città di Buenos Aires; alcune città del Regno Unito e la Scozia; città delle Filippine, del Giappone, dell’India. E, in Italia, primo tra tutti il comune di Capannori (LU).

(Fonte Comune di Maiori)