Il suolo impermeabile delle città europee

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L’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) ha recentemente reso pubblico uno documento relativo al livello di impermeabilizzazione del suolo in Europa nel 2006

Il suolo costituisce la pelle del pianeta, e ne garantisce alcune funzioni essenziali, come la produzione di cibo, la filtrazione e la pulizia dell’acqua nonché la protezione dagli allagamenti; il suolo costituisce poi l’habitat per le piante, è area di ricreazione e salute per la mente, ma anche elemento ricostitutivo del microclima.

Il suolo rappresenta una risorsa, limitata, da usare con attenzione e parsimonia. D’altro canto, in particolare nelle aree urbane, il suolo invece ha finito per essere sigillato, incastonato negli edifici e nelle infrastrutture che estendono sempre più la loro presenza.

L’impermeabilizzazione del suolo costituisce la copertura della parte superficiale del terreno, con l’impiego di materiali quali calcestruzzo o pietre, risultato della costruzione di nuovi edifici, ovvero di asfalto ed altri materiali con i quali sono realizzate strade, parcheggi ed aree pubbliche o private. A seconda del grado di copertura, la capacità del suolo di essere impermeabile si riduce e non appare più completamente in grado di esplicare le sue funzioni di impermeabilizzazione e di servizio ecosistemico.

L’Agenzia europea per l’ambiente ha recentemente prodotto uno documento relativo al livello di impermeabilizzazione del suolo in Europa riferito all’anno 2006, basato sulle immagini scattate dal satellite. L’analisi del livello di impermeabilizzazione del suolo nelle città mostra che il livello medio di impermeabilizzazione del suolo può variare se valutato in relazione all’area edificata (o «area morfologicamente urbana») o se rapportato al numero di abitanti.

Questo è chiaramente visibile confrontando due città: Sofia e Helsinki, entrambe hanno circa un milione di abitanti, ma Helsinki ha un terreno con un basso valore di impermeabilizzazione che diventa alto se calcolato per abitante, Sofia mostra, invece, una situazione opposta.

Il terreno di Helsinki è in grado di espletare le sue funzioni ecosistemiche potenzialmente in maggiore misura all’interno dei confini cittadini nonostante l’urbanizzazione, al contrario Sofia ha un livello di impermeabilizzazione per abitante alquanto basso, e questo le consente di mantenere la città compatta, di risparmiare spazio da utilizzare per altri usi al di fuori dell’area urbanizzata vera e propria.

Come detto sopra, l’impermeabilizzazione del suolo influisce sui servizi dell’ecosistema e sulla qualità della vita in più modi. Uno di questi è la regolazione della temperatura. L’esempio è Budapest che mostra bene gli effetti dell’impermeabilizzazione del suolo sulla temperatura. Le aree verdi della città con un terreno con un basso livello di impermeabilizzazione o addirittura senza capacità di impermeabilizzazione sono più fredde rispetto ad aree altamente costruite, che sigillano l’impermeabilizzazione del suolo, rendendo le aree più calde.

Considerando che la temperatura media in Europa è in rialzo ed il numero di ondate di calore è in incremento, un alto livello di impermeabilizzazione del terreno comporterà un’esacerbazione degli effetti dovuti alle già esistenti isole di calore presenti nelle città, aumentando la vulnerabilità della città rispetto alle ondate di calore.

Le città con un alto livello di impermeabilizzazione del suolo, situate in aree che stanno registrando un incremento del numero di notti «tropicali», sono molto più vulnerabili ai cambiamenti climatici e hanno bisogno di appropriate misure di adattamento, come il potenziamento del verde urbano con muri e tetti verdi, muri bianchi ed edifici con isolamento termico e persiane che creino ombra ed altre misure simili.

Un altro effetto importante legato al clima è dato dalla riduzione della capacità di infiltrazione dell’acqua nel terreno, che incrementa la potenza dell’acqua quando scorre sulla superficie del terreno e i rischi legati alle alluvioni e agli straripamenti dei corsi d’acqua.

Nelle stagioni in cui si manifestano copiose piogge, nelle città con un livello di impermeabilizzazione alto, anche la capacità del sistema fognario potrebbe non essere in grado sul lungo periodo di fare fronte allo scorrere continuo dell’acqua, creando allagamenti. La maggiore parte degli allagamenti registrati in Inghilterra nell’estate del 2007 sono dovuti alla presenza di acqua in superficie, che non veniva assorbita dal terreno.

In sostanza un basso livello di impermeabilizzazione per abitante è sicuramente un fattore di sostenibilità, in quanto riduce la nostra impronta ecologica sul pianeta. Vivere in città, dove sono concentrate le funzioni di vita e di lavoro, può consentire di ridurre e razionalizzare i nostri fabbisogni di energia. Tuttavia, un’alta compattezza insieme all’impermeabilizzazione del suolo cittadino può avere impatti negativi per la qualità della vita in città.

Per questo le città hanno bisogno di essere disegnate e pensate in modo intelligente, riducendo al massimo i casi di impermeabilizzazione del suolo ed usando tutto ciò che massimizza la permeabilità del suolo come le aree verdi e tutto ciò che è verde, come ad esempio i viali alberati, i muri e i tetti verdi, senza così compromettere i vantaggi della compattezza e della densità urbana.

– Il rapporto sul sito Eea

(Fonte Arpat)

(La foto è di Pina Catino)