Il popolo delle rinnovabili

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Duemila persone, molte costrette a rimanere fuori per il tutto esaurito, all’incontro nel Teatro Quirino a Roma, promossa da sosrinnovabili.it. Oltre 22mila spettatori unici alla diretta in streaming sulle 450 micro web tv del network AltraTv.tv. Decine di testimonianze raccolte via skype da tutt’Italia. Quasi 60mila contatti registrati in quattro giorni su www.sosrinnovabili.it, 45mila e-mail di protesta raccolte e inviate al governo. Ottomila sostenitori su facebook. Oggi il popolo delle rinnovabili (lavoratori, privati cittadini, imprese) ha detto no al decreto Romani. E lo ha fatto anche con un sondaggio, sempre su sosrinnovabili.it, in cui, tra 13 proposte, le più gettonate sono state l’invito ad «adire a tutte le vie legali per fare decadere questo decreto incostituzionale (Tar, Corte costituzionale, Corte di Giustizia europea)» e quello ad avviare una class action.

Dal palco con i rappresentanti delle associazioni di categoria, dalla platea e nei collegamenti via web, sono state avanzate richieste nette al governo: riaprire il confronto, niente azioni retroattive, piuttosto interventi sostenibili che non affondino il settore. In tantissimi hanno denunciato l’incertezza in cui il decreto ha gettato la filiera, incertezza che sta già chiudendo i rubinetti del credito, e facendo perdere posti di lavoro. Ripetuto anche l’invito a lasciare Confindustria se l’associazione non cambierà posizione e passo su questi temi.

Ad ascoltare le richieste di questo popolo delle rinnovabili, varie personalità del mondo politico: il segretario del Pd Pierluigi Bersani, insieme a Dario Franceschini, ai parlamentari Ermete Realacci, Francesco Ferrante e Roberto Della Seta (tutti del Pd), Angelo Bonelli dei Verdi e Grazia Francescato di Sel. A non voler ascoltare è, invece, il governo, visto che nessuna delle associazioni di categoria presente all’incontro è stata, ad oggi, invitata all’incontro del 15 marzo col ministro Paolo Romani.

(Fonte Silverback – Greening the Communication)