Le Commissioni VIII (Ambiente) e X (attività produttive) della Camera hanno approvato oggi il parere favorevole allo schema di decreto legislativo relativo alla localizzazione degli impianti per la produzione di energia nucleare sul territorio italiano. I deputati del Pd non hanno partecipato al voto, ed hanno abbandonato per protesta l’auletta della Commissione.
«Avevamo chiesto – afferma Salvatore Margiotta, Vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, intervenuto ieri nel dibattito – che in ore così drammatiche per quanto accade in Giappone, alla cui popolazione va tutta la solidarietà dei democratici, il Governo italiano, sulla scorta dell’esempio di altri grandi paesi, quali la Germania, ove il cancelliere Merkel ha deciso una moratoria sul programma di costruzione delle centrali, e ne ha contemporaneamente chiuse sette, optasse per una fase di riflessione e sospendesse l’esame del decreto legislativo, in modo da riconsiderare le scelte sin qui effettuate.
«Peraltro il Decreto, varato a correzione del precedente, è persino peggiore rispetto ad esso, caratterizzato da ulteriore indebolimento delle fasi di controllo e soprattutto di partecipazione di Regioni ed enti locali: persino la sentenza della Corte Costituzionale, che ha imposto di acquisire i pareri delle Regioni, è stata aggirata dalla previsione che tale parere non sia vincolante. Ha un bel dire il Sottosegretario Saglia che ha affermato in Commissione che non saranno realizzati impianti laddove le Regioni siano contrarie: se così fosse lo avrebbero dovuto scrivere nel Decreto, accettando le proposte emendative avanzate dall’opposizione! La verità è che in queste ore si assiste ad uno spettacolo grottesco e paradossale: il Governo, cieco e sordo davanti agli avvenimenti mondiali, tira avanti come se nulla stesse accadendo, e allo stesso tempo praticamente tutti i Presidenti di Regione del PdL o della Lega, forze di maggioranza, affermano che non si realizzeranno centrali nel loro territorio; l’ultimo ad esprimersi in tal senso è stato il Presidente del Piemonte Cota! Ecco perché, in segno di protesta per come il Governo nazionale sta affrontando la questione, i deputati del Pd non hanno partecipato ad un voto che avrebbe comunque visto soccombente l’opposizione: la battaglia continua nella società e nelle piazze, ad iniziare dalla campagna referendaria che il Pd svilupperà con ogni impegno».