Il team ha osservato una «riduzione enorme» nel numero totale di alberi nella foresta, la maggior parte di tale riduzione ha riguardato gli alberi di dimensioni ridotte, come gli alberelli e gli alberi più piccoli nel sottobosco
I cambiamenti climatici minacciano di alterare il profilo delle foreste tropicali, con possibili conseguenze per lo stoccaggio del carbonio e di biodiversità. È quanto rivela un nuovo studio scientifico, secondo il quale, se il trend del cambiamento climatico continua, la maggiore aridità favorirà le latifoglie decidue a scapito di altre specie. Lo studio è stato pubblicato dal «Journal Global Change Biology». Un gruppo di ricercatori statunitensi ha tirato le conclusioni su 20 anni di osservazione dei cambiamenti verificatisi in una foresta del Costa Rica.
«È importante perché, a seconda del tipo di cambiamento e delle specie che popolano le foreste, vengono influenzati i processi di numerosi servizi ecosistemici – spiega il co-autore Brian Enquist, dell’University of Arizona -. Per esempio, abbiamo dobbiamo sapere quanto carbonio le foreste tropicali preservano, e quanto ne preserveranno in futuro. Abbiamo anche bisogno di sapere quanta CO2 assorbono dall’aria». Enquist e il suo team hanno esaminato come un’area di foresta è cambiato tra il 1976 e il 1996. «Siamo stati fortunati poiché tra le due date, si sono verificati fenomeni di siccità piuttosto impressionanti, i periodi di siccità sono stati più intensi e in grave aumento nel lungo periodo».
Il team ha osservato una «riduzione enorme» nel numero totale di alberi nella foresta: «La maggior parte di tale riduzione ha riguardato gli alberi di dimensioni ridotte, come gli alberelli e gli alberi più piccoli nel sottobosco. Abbiamo allora iniziato a osservare quale fosse la causa della moria di alberi. E abbiamo trovato caratteristiche particolari negli che tendevano a sopravvivere ed altre negli alberi che sono morti, legato alle differenze con cui questi alberi funzionano. Abbiamo scoperto che le specie che tendono a richiedere condizioni di umidità maggiore erano le prime a declinare rapidamente, a vantaggio di quelle che erano in grado di gestire più condizioni di siccità persistente».
Questo comporta gravi conseguenza nella capacità della foresta di assorbire carbonio: «L’implicazione è che gli ecosistemi dominati da latifoglie decidue tendono ad immagazzinare meno carbonio e ad accumulare meno biomassa, con un impatto negativo in termini di capacità l’intera biosfera per contribuire a regolare o attenuare gli effetti di cambiamento climatico globale».
(Fonte Salva le Foreste)