Solare – No a retroattività e tetti incentivi

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Sono le proposte fatte al governo da Asso Energie Future, dopo averle condivise con Aper e Ises Urge rimettere in moto la filiera delle rinnovabili

Rimettere mano al decreto rinnovabili per salvaguardare gli investimenti e non affondare il promettente settore delle rinnovabili made in Italy. Queste le richieste avanzate ieri, durante l’incontro di consultazione al ministero dello Sviluppo economico, da Asso Energie Future, dopo averle condivise con Aper e Ises, le altre associazioni che riuniscono tutto il settore delle rinnovabili e che sono state chiamate ieri sera al tavolo convocato al dicastero di via Veneto.

«Al sottosegretario Stefano Saglia – spiega Massimo Sapienza, presidente di Asso Energie Future – abbiamo detto che la retroattività è inaccettabile, e che va neutralizzata per salvaguardare gli investimenti fatti o comunque già in essere». Va cancellato anche il sistema delle aste: «Non funzionerebbe in Italia come non ha funzionato in Gran Bretagna, Spagna, Brasile e Portogallo».

La definizione del nuovo decreto ministeriale sul conto energiadeve avvenire, chiede l’associazione,«nel più breve tempo possibile, comunque non oltre aprile». Deve essere impostato sul modello del sistema tedesco e, avverte Sapienza, «senza limiti annuali di potenza incentivata». È assolutamente necessaria, infine, una semplificazione delle autorizzazioni: «per un impianto fotovoltaico oggi servono 1-2 anni, per l’eolico 5, contro i 180 fissati dalle linee guida nazionali».

Questa, nel dettaglio, la proposta di Asso Energie Future

– Neutralizzazione della retroattività. Nel decreto ci sono effetti retroattivi sia per gli impianti in esercizio (CV) sia per quelli in costruzione (FV). Serve una salvaguardia degli investimenti fatti o comunque già in essere;

– Aste. Si tratta di un meccanismo che non funziona, come già ampiamente dimostrato dalle fallimentari esperienze in UK, Spagna, Brasile e Portogallo;

– Semplificazioni autorizzative. Gli oneri di sviluppo di un impianto da fonti rinnovabili sono in massima parte legati alla forte incertezza del procedimento e alla grande durata reale dell’autorizzazione (per il fotovoltaico 1-2 anni e per l’eolico 5 anni contro i 180 giorni come da linee guida nazionali).

Fotovoltaico

– Investimenti. Per salvaguardare gli investimenti, le previsioni del D.M. 6 Agosto 2010 devono continuare ad applicarsi agli impianti che abbiano già ottenuto il titolo abilitativo alla costruzione entro i 60 giorni successivi alla data di pubblicazione del nuovo decreto ministeriale sul conto energia, e comunque siano entrati in esercizio entro 14 mesi dalla data di pubblicazione del decreto;

– Nuovo conto energia. Il nuovo decreto ministeriale sul conto energia va definito (col contributo delle associazioni di categoria) nel più breve tempo possibile, e comunque entro aprile 2011. Il modello dovrà essere quello del sistema incentivante tedesco, con previsione di una graduale riduzione della tariffa incentivante al raggiungimento di soglie di potenza installata (senza limiti annuali di potenza incentivata).

Per le tariffe si dovrà:

– mantenere la differenza tra la tariffa per impianti su coperture e a terra (privilegiando le coperture)

– mantenere l’attuale differenziazione per taglie di potenza

– la durata del nuovo sistema incentivante dovrà essere pari almeno a 5 anni

– recepire il parere della X Commissione del Senato per i terreni agricoli (200 kW per ogni ettaro di terreno ad esclusione dei terreni incolti, abbandonati, etc.)

Certificati verdi

– Ritiro trimestrale dei CV 2011-2015, per ridurre gli effetti negativi sulla generazione di cassa degli impianti e con effetto neutro per il Gse;

– Certezza sul prezzo post 2015 per salvaguardare gli impianti in esercizio che hanno basato i loro business plan su un sistema di mercato che ora è stato eliminato. Asso Energie Future chiede che il prezzo della Feed in Premium per gli impianti in esercizio alla data di pubblicazione del decreto dopo il 31.12.2015 sia pari alla media degli anni 2013-15;

– Periodo di incentivazione. Allineamento alla vita utile degli impianti (vecchi e nuovi).

– Rifacimenti. Allineamento di tutte le fonti per i rifacimenti alle percentuali definite per le Biomasse. Allungare la possibilità di fare i rifacimenti totali e parziali fino al 2015.

(Fonte Silverback, Greening the Communication)