Il Criirad mette in allarme alcune fasce di popolazione in Francia, Italia, Germania, Svizzera e Belgio. I rilasci radioattivi da Fukushima sono iniziati in quantità molto rilevanti il 12 marzo, ma sono proseguiti continuamente anche se a livelli meno rilevanti fino al 5 aprile e non si sa se stanno proseguendo anche dopo
In Francia, Italia, Germania, Svizzera e Belgio, i rischi collegati all’incidente nucleare di Fukushima non sono trascurabili: lo afferma il Criirad (un Istituto di ricerca non governativo francese sulla radioattività).
I rischi associati con la contaminazione derivante dallo I-131 che ha raggiunto l’Europa a seguito dell’incidente nucleare di Fukushima, non possono considerarsi trascurabili secondo il Criirad.
I rischi sanitari non riguardano tutta la popolazione, ma quei gruppi di popolazione che nella loro alimentazione fanno largo uso di latte e di verdure a foglia larga. Particolarmente a rischio in questo contesto sono le donne incinte e i bambini.
Il documento pubblicato il 7 aprile, ma reso noto ieri esorta tutti a non consumare acqua piovana, ma raccomanda soprattutto le donne incinte e le mamme in periodo di allattamento di evitare il consumo di vegetali a foglia larga, il latte fresco e i formaggi molli non stagionati. Il Criirad dice inoltre che, né per questi gruppi di popolazione a maggior rischio, né per gli altri, sussiste alcuna necessità di assumere pasticche di iodio stabile.
Infine il Criirad afferma che la situazione in Francia non è diversa da quella del resto d’Europa. I livelli di contaminazione che ci sono in Francia sono gli stessi di quelli riscontrati in Belgio, Germania, Italia e Svizzera, paesi questi dove le stesse raccomandazioni dovrebbero essere attuate. A maggior ragione queste raccomandazioni dovrebbero essere rispettate negli Usa dove i livelli riscontrati di contaminazione da I-131 sono in media da 8 a 10 volte superiori a quelli europei.
La situazione non si normalizzerà in tempi brevi. I rilasci radioattivi da Fukushima sono iniziati in quantità molto rilevanti il 12 marzo, ma sono proseguiti continuamente anche se a livelli meno rilevanti fino al 5 aprile e non si sa se stanno proseguendo anche dopo il 5 aprile.