«Tale attività contrasta inevitabilmente con le attività economiche già presenti sul territorio e che trovano, nella tutela e valorizzazione delle risorse naturali, la loro ragione di essere». I rischi per i cetacei dalla tecnica air gun
«È semplicemente assurdo autorizzare una ricerca di petrolio a poca distanza dalle isole Tremiti e dal quel magnifico patrimonio ambientale che è la riserva marina presente». Questo il commento del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dopo la lettura del decreto n. 126 del 29 marzo 2011, del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo, e del ministro per i Beni e le attività culturali, Giancarlo Galan, decreto con il quale è stata autorizzata la ricerca sismica con la tecnica dell’air gun alla società Petroceltic Italia s.r.l.
«Trovo singolare – ha continuato Vendola – che le Regioni Molise e Abruzzo non abbiano avuto la sensibilità, l’attenzione ed il tempo per esprimersi nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale di competenza del ministero dell’Ambiente, nonostante le numerosissime opposizioni formali di cittadini ed associazioni dei rispettivi territori, e trovo poco istituzionale il mancato coinvolgimento delle amministrazioni della Regione Puglia nonostante l’oggettivo impatto che tale attività potrebbe avere sull’intera provincia di Foggia e della Bat».
Vendola ha poi ricordato che «abbiamo già detto il nostro no, convinto, senza se e senza ma (e con atti formali) alle richieste della Petroceltic di cercare il petrolio nei nostri mari perché siamo convinti che tale attività contrasta inevitabilmente con le attività economiche già presenti sul territorio e che trovano, nella tutela e valorizzazione delle risorse naturali, la loro ragione di essere».
Il Presidente ha anche voluto ribadire e chiarire che l’opposizione della Regione «non è ideologica». «La Regione ha espresso la propria negatività anche alla realizzazione, nella stessa area, di parchi eolici off-shore, anch’esse considerate in contrasto con la naturale vocazione del territorio. È noto che in quell’area – ha detto Vendola – il petrolio sia di scarsa qualità. E allora ci chiediamo perché autorizzare una ricerca sismica, con un mucchio di attenzioni e prescrizioni, avendo in mente, anche solo sullo sfondo, di poter avere, un giorno, trivelle che estraggono petrolio in quell’area? E perché ostinarsi sulla ricerca di fonti tradizionali da collocare, possibilmente, nel Mezzogiorno d’Italia? Ribadisco che noi siamo fermamente contrari a questa ipotesi di attività economica nell’area – ha concluso Vendola – e la Regione sta già valutando le iniziative da avviare, sul piano giuridico, per fermare questo scellerato tentativo di aggressione del nostro territorio, delle nostre bellezze, della nostra fonte di reddito duraturo e sostenibile».
Va inoltre sottolineato che il sistema «air gun» è fortemente sospetto di arrecare danni ai cetacei. Ad esempio uno studio sottolinea che: «È stato per esempio osservato che in presenza di air gun attivi i cetacei, se presenti ad una distanza tra i 2 e i 30 km dalla sorgente, sono indotti all’allontanamento. Se gli animali non riescono a evitare la fonte di rumore e si trovano ad essere esposti a emissioni acustiche, possono prodursi effetti negativi che vanno da disagio e stress fino al danno acustico vero e proprio, con perdita di sensibilità uditiva che può manifestarsi come temporanea o permanente. L’esposizione a rumori molto forti, come le esposizioni a breve distanza da batterie di air gun, possono produrre anche danni fisiologici (emorragie) ad altri apparati, oltre a quelli uditivi, fino a provocare effetti letali».
Infatti, questo tipo di ricerca è ritenuta responsabile della morte dei sette capodogli spiaggiati il 10 dicembre 2009 sulle spiagge del Gargano. Vincenzo Olivieri, cetologo di professione e di chiara fama affermò che i sette esemplari erano deceduti a causa di un’embolia gassosa a livello coronarico.