Fusione fredda e memoria dell’acqua, si passa ai fatti

1095
fusione-fredda1
Tempo di lettura: 2 minuti

Si moltiplicano le prove e le dimostrazioni dell’impianto di Rossi e Focardi prima della realizzazione dell’impianto in Grecia. Le prospettive farmaceutiche dagli studi sulla memoria dell’acqua. Di questi temi si discuterà in Crimea dal 23 al 28 maggio nell’ambito di una conferenza

Le grandi scoperte di fine secolo (memoria dell’acqua e fusione fredda) sembrano uscire dallo stato marginale di sfide al Potere consolidato (almeno così malamente erano state vissute con fiumi d’inchiostro per attaccare e distruggere numeri uno della scienza di quel tempo come Fleischmann e Benveniste), per entrare nella routine della ricerca delle grandi università delle industrie e della stampa.

Pare proprio questo il destino della Fusione Fredda che a ottobre vedrà inaugurare in Grecia il primo impianto di 1 MW e che vede la grande stampa seguire con attenzione l’evento dopo i risultati del 14 gennaio e le conferme con gli svedesi con le news della Rai anche le ultimissime di qualche giorno fa.

Qualcosa di simile, meno eclatante, avviene anche sul fronte della Memoria dell’Acqua che nelle sue molteplici manifestazioni evolve sul piano diagnostico (con tecnologie di 1a, 2a e 3a generazione) e sul piano farmaceutico con le implicazionifarmaco elettrodinamiche che da tempo potrebbero consentire un uso guidato e ottimizzato dei grandi farmaci (cortisonici, antinfiammatori antistaminici antibiotici ecc.).

Di questi temi si discuterà in Crimea dal 23 al 28 maggio nell’ambito di una conferenza che vede il mondo biologico e chimico farmaceutico dell’Ucraina affrontare a 360 gradi le questioni inerenti le sostanze biologicamente attive in una settimana di lavori sulle splendide coste del Mar Nero.

Sabato 28 ci sarà una giornata di studio sulla medicina integrata e sulle biotecnologie di risonanza che nelle Università della ex Unione Sovietica sono temi di ricerca al centro di Tesi di laurea, dottorati e sviluppi tecnologici conseguenti. Le tecnologie di risonanza e la loro capacità diagnostica e terapeutica trovano un nuovo razionale nelle ultime ricerche di Luc Montagnier che ha messo in luce a capacità di nanoframmenti di batteri e virus di emettere segnali che potrebbero avere un ruolo in alcune patologie croniche. Ricerche che nel Mondo dell’Est vengono praticate diffusamente come dimostra l’award Benveniste che vedrà la sua terza edizione a ottobre nell’ambito della Conferenza Comsos and Biosphere.

Uno dei segnali che in Europa la ricerca avanzata ritorna nelle sedi proprie delle università dopo che in un grande sonno non massonico era stata bandita, sull’altare di presunte ufficialità che già tempo fa Bernardino Telesio aveva stroncato sotto forma di altri dogmi «scientifici» viene dall’Award Telesio Galilei che è stato assegnato a grandi studiosi tra cui il prof. Giovanni Degli Antoni, il prof. Luigi Cavalli Sforza e il compianto Nicola Cabibbo.