I Guarani rioccupano la loro terra

485
Tempo di lettura: 2 minuti

Avevano subito il furto delle loro terre negli anni 60 per far posto agli allevamenti di bestiame. Erano riusciti a tornarvi nel 2008, ma furono poi cacciati di nuovo nel settembre 2009, subito dopo, il loro villaggio fu attaccato brutalmente e ridotto in cenere

Dopo aver vissuto ai margini di una superstrada per un anno e mezzo, in preda alla disperazione una comunità di Guarani del Brasile ha riconquistato parte della sua terra ancestrale. Gli Indiani sono rientrati nella loro terra la scorsa settimana, dopo esser giunti al punto di non poter sopportare oltre di vivere in quelle spaventose condizioni lungo il ciglio di una strada.

I Guarani della comunità di Laranjeira Nanderu avevano subito il furto delle loro terre negli anni 60 per far posto agli allevamenti di bestiame. Erano riusciti a tornarvi nel 2008, ma furono poi cacciati di nuovo nel settembre 2009, subito dopo, il loro villaggio fu attaccato brutalmente e ridotto in cenere.

Da allora, hanno vissuto sul ciglio della superstrada, sotto teli di plastica, con scarso accesso all’acqua pulita, al cibo o all’assistenza medica, senza riparo dal caldo intenso e dalle inondazioni. Auto e grossi camion sfilavano accanto alle loro tende giorno e notte. Uno di loro fu travolto e ucciso.

«Laranjeira Nanderu era la terra di mio padre, la terra di mio nonno e del mio bisnonno…» disse ai ricercatori di Survival il portavoce della comunità, Faride, prima della rioccupazione. «Dobbiamo tornare là per poter lavorare e vivere in pace… questo è il nostro sogno».

Oggi, la comunità sta sollecitando ufficialmente il governo a proteggere la loro terra per non esserne sfrattati nuovamente.
I Guarani hanno un profondo legame spirituale con la loro terra da cui dipendono per il loro benessere fisico e psichico.

Dopo aver perso quasi tutta la loro terra a causa degli allevamenti e delle piantagioni di soia e canna da zucchero, da anni migliaia di Guarani vivono in squallide riserve sovraffollate oppure accampati ai lati delle strade.

Alcuni leader guarani che hanno guidato le comunità alla rioccupazione della loro terra sono stati assassinati. Tra di essi c’è anche Marcos Veron, leader riconosciuto a livello internazionale.

«Non sorprende che dopo aver sopportato tanta dolorosa precarietà e per così tanto tempo, i Guarani abbiano deciso di affrontare la situazione e di tornare a casa da soli» – ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival -. Questa azione dovrebbe scuotere le autorità e indurle a proteggere la loro terra e la comunità dalla minaccia latente di un altro sfratto. È davvero il minimo dovuto loro».

Il rapporto sulla situazione dei Guarani

(Fonte Survival Italia)