L’Agenzia europea sollecita maggiori sforzi per ridurre l’inquinamento in Europa. Nel 2010 i livelli continuano a superare l’obiettivo a lungo termine stabilito nella legislazione comunitaria per proteggere la salute umana
Una nuova relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) mostra che, nonostante gli sforzi per ridurre l’inquinamento da ozono, nel 2010 i livelli continuano a superare l’obiettivo a lungo termine stabilito nella legislazione comunitaria per proteggere la salute umana. Gli Stati membri dell’Ue devono affrontare difficoltà e rispettare il valore di riferimento, applicabile a partire dal 2010.
L’ozono non è emesso direttamente in atmosfera, ma si forma a seguito di complesse reazioni fotochimiche a partire da gas precursori dell’ozono (ossidi di azoto, monossido di carbonio, composti organici volatili). La sua produzione dipende dalle condizioni meteorologiche come l’intensità solare e della temperatura. Livelli elevati di ozono troposferico possono ridurre le rese delle colture agricole e corrodere le infrastrutture ed il patrimonio culturale. Possono anche causare problemi di salute e condurre a morte prematura.
La nuova relazione dell’Eea «Inquinamento atmosferico da ozono in tutta Europa durante l’estate 2010» mostra che l’obiettivo a lungo termine per proteggere la salute umana (massimo giornaliero di otto ore concentrazione media di 120 mg / m3) è stato superato in tutti gli Stati membri dell’Ue, almeno una volta durante l’estate 2010. Come negli anni precedenti, le concentrazioni elevate più diffuse si sono verificate nell’area del Mediterraneo.
I risultati preliminari mostrano che 17 Stati membri dell’Ue (Austria, Bulgaria, Cipro, Repubblica ceca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Repubblica slovacca, Slovenia e Spagna) si trovano ad affrontare difficoltà nel soddisfare il valore obiettivo per la protezione della salute umana. In tutti questi paesi, il massimo giornaliero di otto ore della concentrazione media di ozono di 120 mg/m3 è stato superato per più di 25 giorni durante l’estate 2010.
Altri risultati chiave
Per la prima volta in quattro anni, nel 2010 la soglia di informazione (un’ora di concentrazione di ozono media di 180 mg/m3) è stata superata nel Nord Europa.Il numero medio di superamenti della soglia è leggermente aumentato nel nord-occidentale, centrale e orientale.
La soglia di allarme (un’ora di concentrazione media di ozono di 240 mg/m3) è stata superata 44 volte in nove Stati membri dell’Unione europea con la maggior parte di superamenti nel nord Italia e nel nord del Portogallo.
L’Estate 2010 è stata caratterizzata da un lungo periodo con numerosi superamenti durante periodi caldi e soleggiati tra il 24 giugno e il 22 luglio. Questo periodo ha rappresentato circa l’85% del numero totale di superamenti della soglia di informazione, il 64% di superamenti della soglia di allarme e il 52% di superamenti dei obiettivo a lungo termine.
Valore obiettivo per la protezione della salute umana
La «Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa» definisce il «valore bersaglio per la protezione della salute umana». In particolare, a partire dal 2010 i massimi giornalieri di otto ore concentrazione media di ozono non dovrebbe superare i 120 mg/m3 per più di 25 giorni per anno civile, come media su tre anni. Si specifica inoltre che il valore target dovrà essere inizialmente calcolato utilizzando i dati validati dal 2010 e anni successivi. Pertanto non sarà possibile valutare il superamento del valore bersaglio completamente finché i dati per il 2010, 2011 e 2012 sono stati raccolti e convalidati.
(Fonte Arpat)