C’è una crescita di interesse verso un «turismo natura» ovvero verso un turismo che ha per motivazione principale del viaggio l’osservazione e il godimento della natura e della cultura tradizione alla ricerca forsennata delle proprie intime, a volte sconosciute, radice
Camminare non è solo uno strumento di lavoro ma anche una condivisa passione. Questo è il messaggio che c’è dietro il progetto «Guide in Cammino», progetto nato nell’ambito delle attività realizzate dall’Aigae (Associazione italiana guide ambientali escursionistiche). In pratica, si tratta di un’iniziativa promozionale che si propone di far conoscere la figura professionale della Guida ambientale nel suo ruolo di interprete del territorio e di portatore di un valore aggiunto per lo sviluppo locale.
Per il lancio del progetto si è scelto di percorrere la Via Francigena, nel tratto italiano dal Passo del Gran San Bernardo a Roma. Si è scelta, specificatamente, la Via Francigena perché è sicuramente il più noto, anche a livello internazionale, dei cammini italiani, persino proclamato, dal Consiglio europeo, strada della cultura. Essa rappresenta, sin da tempi memorabili, la via di pellegrinaggio attraverso l’Europa, la via di comunicazione che permetteva a credenti e imperatori, servi e ladri, mercanti e mendicanti di camminare fino alla tomba di San Pietro.
Ma perché percorrerla oggi?
Bene, le attuali ricerche nel campo del turismo indicano una profonda crisi del modello tradizionale di vacanza con un maggiore interesse, da parte del turista, verso esperienze locali e semplici, legate al territorio e alle sue peculiarità alla continua ricerca di ritmi naturali e slow. C’è una crescita di interesse verso un «turismo natura» ovvero verso un turismo che ha per motivazione principale del viaggio l’osservazione e il godimento della natura e della cultura tradizione alla ricerca forsennata delle proprie intime, a volte sconosciute, radice. E questa tipologia di turismo ecosostenibile comporta un minimo impatto ambientale e un inestimabile valore culturale ed esperienziale. Un rompere i ritmi legati alla propria alienante quotidianità, sviluppando, un passo dopo l’altro, un più acuto spirito di osservazione verso tutto ciò che ci è intorno e verso quello che c’è nel proprio io più intimo.
Nel suo tratto classico, la via attraversa ben 7 regioni e, con il suo prolungamento fino alla Puglia, è un percorso che ben si dirama da nord a sud della penisola italiana. Dal 1° settembre al 15 ottobre 2011, la stessa sarà animata dalle Guide ambientali escursionistiche di professione, Daniela Pesce e Luca Berchicci, coordinatori, rispettivamente, Aigae Valle d’Aosta e Aigae Lazio, regioni queste presenti nel percorso come prima ed ultima tappa italiana del Cammino. I percorsi potranno essere calcati a piedi e in bicicletta e questo per promuovere una mobilità a «impatto 0»; tutti sono invitati a percorrere una parte del Cammino assieme alle guide.
In definitiva, l’obiettivo principale che l’esperienza si propone di raggiungere è il riscoprire il piacere dello «slow travel», intersecando una cultura locale a una comunicazione globale che unendosi creano un circolo virtuoso in cui il «pellegrino» è il protagonista ed il «racconto dei luoghi» e «l’emozione della scoperta» divengono il catalizzatore di una esperienza che va oltre i canoni tradizionali del turismo e, attraverso il «vissuto», crea un autentico legame con il territorio.
A tutti, buona strada.
Il calendario del cammino con le tappe è consultabile sul sito Aigae oppure sul blog.