Ben 87mila le aziende alimentari in Puglia, che però pesano sul Pil territoriale solo dell’1,81%. Dati leggermente sconfortanti se pensiamo che il sistema agroalimentare in Italia rappresenta quasi il 18% del Pil nazionale, a fronte dell’8% della popolazione impiegata
Il Festival della Scienza è sbarcato nel capoluogo barese. Da mercoledì 21 settembre 2011, la mostra, che fa parte del progetto Consiglio nazionale delle ricerche per lo sviluppo del Mezzogiorno «Conoscenze integrate per la sostenibilità e innovazione del made in Italy agroalimentare», ha accompagnato il visitatore in un articolato percorso, attraverso le affascinanti innovazioni connesse con la dieta mediterranea, le filiere tipiche regionali, il know-how dell’industria agroalimentare e, ancora, l’evoluzione nei processi di modificazione dell’ambiente rurale e del paesaggio agricolo. La parentesi barese, perdurata per ben cinque intensi giorni, termina oggi, ultima tappa di questo caratteristico excursus in terra pugliese.
In occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il Cnr e l’Associazione Festival della Scienza hanno promosso questo ambizioso progetto dal titolo «150 anni di scienza», programmato come un ideale percorso da Nord a Sud per ripassare gli avanzamenti della ricerca scientifica ottenuti dal nostro paese dal 1861 in poi.
Nei giorni scorsi, presso la Sala Murat di Bari, ha avuto luogo la conferenza inaugurale dell’evento, coordinata da Manuela Arata, Presidente Associazione Festival della Scienza, Francesca De Leo, Ricercatore Istituto di Biomembrane e Biotecnologie del Cnr e Responsabile Scientifico per Ilo-Puglia-Cnr e Andrea Scaloni, Dirigente di ricerca dell’Istituto per il sistema di produzione animale in ambiente mediterraneo del Cnr.
L’inaugurazione, preparata dal comitato organizzatore, è stata onorata della partecipazione di autorità di rilievo, come il Sindaco di Bari Michele Emiliano, il Presidente della Provincia Francesco Schittulli ed il Presidente della Camera di Commercio Alessandro Ambrosi, che hanno posto l’accento sulla cultura contadina del Mezzogiorno e sull’importanza del Made in Italy.
In seguito, nello specifico, sono stati esaminati i 3 tasselli fondamentali dello sviluppo: l’agricoltura, il turismo e le infrastrutture valide che facciano da richiamo all’estero, e sulla notevole influenza che il binomio scienza-agricoltura ha, o dovrebbe avere, sul territorio pugliese, e non solo.
Un buon prodotto agroalimentare è tale se si considera anche la modalità e sopratutto il luogo di produzione. Ben 87mila le aziende alimentari in Puglia, che però pesano sul Pil territoriale solo dell’1,81%. Dati leggermente sconfortanti se pensiamo che il sistema agroalimentare in Italia rappresenta quasi il 18% del Pil nazionale, a fronte dell’8% della popolazione impiegata. Successivamente si è dato spazio a nuove realtà imprenditoriali che hanno investito e rischiato per crescere e innovarsi. Coldiretti Italia rappresenta, oggi, un esempio, e alcuni esponenti come Carmelo Troccoli e Vittorio Sangiorgio, rispettivamente Segretario e Delegato nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, hanno coordinato l’Oscar green, premiando alcuni dei finalisti del Concorso nazionale, e spiegando l’importanza di essere dinamici nel mercato agroalimentare.
Il progetto, finanziato dal Contributo a favore del Cnr e dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, per la crescita del tessuto produttivo del Mezzogiorno, Legge 191/2009, si propone, attraverso diversi exhibit, l’obiettivo di migliorare la sostenibilità e la qualità delle produzioni, sviluppando una rete avanzata per il monitoraggio della sicurezza alimentare attraverso l’applicazione di metodologie innovative di diagnostica molecolare. Tramite un lettore ottico collegato al computer si visualizzerà il luogo di raccolta e si individueranno tutte le tappe del processo agronomico. Inoltre, si valuterà anche l’impronta ecologica. Tutto in un semplice codice a barre.
Come far andare d’accordo ambiente e trasporto delle merci? Tutti sappiamo che il trasporto è molto oneroso dal punto di vista ecologico. Innovativo anche l’exhibit curato da Casillo S.p.A., che ha mostrato, attraverso un plastico, come il trasporto su strada ferrata consente di ottimizzare la movimentazione delle semole da sud verso nord e contemporaneamente di rendere eco-sostenibile il sistema di trasporto, con un abbattimento delle emissioni inquinanti e una sostanziale riduzione del numero di automezzi in circolo su strade della dorsale adriatica.
La Puglia, terra di opportunità geologiche e climatiche, storicamente crocevia di popoli e civiltà antichissime, è divenuta per 5 giorni luogo per esibire le sue tradizioni agroalimentari, si spera, da ora, rappresenti non solo il passato, ma anche un po’ il futuro.
Carlo Ciminiello