«Non esiste più il mondo con meno di un miliardo di abitanti ed una quantità di risorse naturali e di potenzialità tecnologiche inesplorate. Oggi siamo 7 miliardi e le risorse su cui si fonda la nostra economia sono entrate in uno scenario di progressiva insufficienza, preludio dell’esaurimento»
E dopo quattro giorni di lavoro incessante si tirano le somme del IX Forum sull’informazione per la difesa della natura, congresso organizzato da Greenaccord a Cuneo. Oltre cento i giornalisti che da quaranta paesi sono intervenuti per dialogare sul tema «Media, Democrazia e Sostenibilità», dando spazio alle «storie» di giornalisti del Greenaccord Network.
Il fine ultimo delle tematiche discusse durante il Forum è quello di dimostrare che investire sullo sviluppo sostenibile è possibile ed economicamente vantaggioso. Da Haiti all’Ungheria, dall’Australia all’Argentina si sono raccontate esperienze concrete di giornalismo ambientale, di impegno professionale per una corretta divulgazione di temi ecologici; una divulgazione oggettiva che metta in evidenza la figura del giornalista come colui che ormai è pronto ad accettare la responsabilità di diffondere informazioni corrette a un pubblico spesso non addetto ai lavori e troppo attento a risolvere altre questioni legate allo svolgersi della vita quotidiana e tutto questo per dare alla gente la possibilità di prendere coscienza degli effetti globali delle decisioni politiche e di metterla nelle condizioni di scegliere il proprio futuro in maniera consapevole.
E Andrea Masullo, presidente del comitato scientifico di Greenaccord, nell’elaborare le conclusioni all’evento, ha dichiarato: «Dalla comunità scientifica internazionale giungono sempre più frequenti allarmi sulle conseguenze planetarie dell’eccessivo uso delle risorse: dai cambiamenti climatici alla desertificazione, dalle crisi idriche ed alimentari alla scarsità di acqua pulita. Non esiste più il mondo con meno di un miliardo di abitanti ed una quantità di risorse naturali e di potenzialità tecnologiche inesplorate al punto da poterle ritenere infinite, condizione questa che ha dato origine all’attuale modello economico consumista. Oggi siamo 7 miliardi e le risorse su cui si fonda la nostra economia sono entrate in uno scenario di progressiva insufficienza, preludio dell’esaurimento».
Gli scienziati di fama mondiale, esperti in diversi campi del sapere, hanno evidenziato, durante l’incontro di Greenaccord, che il maggior pericolo della società odierna è l’attuale crescente cesura tra i governi e le popolazioni, e il divario, sempre in aumento, tra ricchezza e povertà; risulta necessario che, in prima battuta, i legislatori e gli operatori di tutti i settori agiscano su queste premesse e sviluppino, a stretto giro, azioni debite.
In definitiva, l’urgenza delle richieste dei giovani, le conoscenze della comunità scientifica, la capacità dei giornalisti di diffondere informazioni corrette alla cittadinanza da formare e sensibilizzare, questi sono gli elementi che devono rappresentare la chiave per realizzare il disegno di un’utopia necessaria.
E a dimostrazione di tutto questo, Greenaccord premia quest’anno l’impegno dei coraggiosi giornalisti del continente nero; il Media Award è stato assegnato a Radio Africa n. 1, un microfono sempre on line contro la desertificazione e l’inquinamento.
Più di 316 collaboratori in tutto il mondo per parlare di un’informazione democratica e indipendente in un’Africa in cui molte reti sono ancora sotto il diretto controllo di governi autoritari che veicolano le notizie. Portare alla gente notizie e dati corretti; informazione, informazione, informazione per sviluppare una nuova idea di democrazia che non sia solo forma ma anche contenuto e dove il principio fondamentale sia la difesa della libertà delle persone e una partecipazione alla cosa comune a partire dal livello locale.