Il maialino nano fa tendenza…

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L’usanza di tenere questi maialini come animali da compagnia (pet) è nata in Canada negli anni 80 ed ha rapidamente spopolato anche negli Stati Uniti. Tuttavia, a dispetto del loro nome ed a causa della loro mole, non sono certo adatti a tutte le case

Come sempre quando si tratta di mode, l’interesse per questo curioso animaletto è nato dopo che personaggi famosi alla stregua di George Clooney e Paris Hilton hanno dichiarato di vivere con un maialino nano. Dopo i primi stupori e le affannate ricerche per capire se ci si poteva credere, sono arrivati i primi acquisti anche fra la gente comune, tanto che oggi possiamo definirla quasi una moda.

L’usanza di tenere questi maialini come animali da compagnia (pet), né più né meno di come facciamo con i cani e con i gatti, è nata in Canada negli anni 80 ed ha rapidamente spopolato anche negli Stati Uniti. Tuttavia, a dispetto del loro nome ed a causa della loro mole, non sono certo adatti a tutte le case! Sono animali docili, intelligenti e molto puliti, ma hanno bisogno di cure ed attenzioni proprie della loro specie. Vediamo insieme cosa significa ospitare in casa un maialino nano.

Quando si decide di prendere un animale, qualsiasi esso sia, è sempre bene informarsi a monte di quello che sarà il nostro impegno nei suoi confronti. Il maialino nano, ad esempio, è un animale dotato di discreta longevità, per cui accompagnerà le nostre vite dai 12 ai 19 anni.

Anche detto maialino panciuto, il maialino nano vietnamita rappresenta una delle numerose razze del suino domestico, allevato per il consumo di carne. Si differenzia dal suo cugino pesante soltanto per le dimensioni: invece di raggiungere i 450 kg di peso, il maialino vietnamita si assesta sui 50 massimo 100 kg.

Questi maialini, però, non vanno confusi né con i Minipig, né con i Micropig (Teacup Pig = Maiali talmente piccoli da stare in una tazza da tè). I primi non rientrano affatto nella categoria dei pet: sono maialini di taglia assai ridotta, allevati, purtroppo, al solo scopo di effettuare sperimentazioni scientifiche. I secondi, invece, sono maialini gracili e denutriti, destinati a vivere poco perché nati da eccessivi incroci fra consanguinei.

Lo standard di razza del maialino vietnamita prevede diverse colorazioni del mantello: bianco, nero, argento e rosso, più le varie combinazioni di questi colori. Il peso alla nascita oscilla fra 1 e 2 chilogrammi e i lattonzoli crescono di circa mezzo chilogrammo a settimana. Ad un anno di età pesano dai 20 ai 40 kg e misurano dai 35 ai 65 cm al garrese, con ampie variazioni individuali.

Tutta questa variabilità di taglia dipende principalmente dal corredo genetico dell’animale e dal tipo di selezione effettuata in allevamento, sebbene anche il tipo di alimentazione giochi un ruolo importante. Nonostante l’altezza di questi animali sia quella di un cane di media taglia, la loro struttura fisica è molto più massiccia. Questi maialini completano l’accrescimento soltanto in età avanzata (2-5 anni) e possono ingrassare con facilità, fino a raggiungere anche i 150 kg di peso.

L’alimentazione di un maialino vietnamita è un fattore da curare con attenzione e competenza, per evitare spiacevoli conseguenze per noi e per la loro salute.

Fra le cose da considerare prima dell’acquisto di uno di questi maialini, c’è sicuramente la loro intolleranza verso le alte temperature. Essendo privi di ghiandole sudoripare, possono rinfrescarsi soltanto immergendosi in acqua o rotolandosi nel fango. Come cani e gatti, anche i maialini compiono la muta delle setole e necessitano di spazzolature frequenti.

Alimentazione

Come tutti i suini, anche i maialini vietnamiti sono animali onnivori, in grado, cioè, di mangiare e digerire qualsiasi tipo di alimento. Per tutti gli animali, anche per l’uomo, una dieta bilanciata è alla base di una buona condizione di salute. I maialini vietnamiti sono animali molto voraci, dotati di grandissimo appetito, motivo per cui è necessario stabilire regole ferree di alimentazione. Non sono necessari più di due pasti al dì ed è consigliabile usare come premio soltanto cibo ipocalorico, come la verdura fresca. Come per i cani, anche con i maialini non si deve cedere quando elemosinano cibo dalla tavola imbandita. Devono imparare ad alimentarsi soltanto con il loro mangime, che, essendo equilibrato, evita l’insorgenza di problemi legati ad eccesso o carenza di alcuni nutrienti, come invece potrebbe accadere affidandosi ad una dieta casalinga.

Come sempre si fa con i cuccioli, dallo svezzamento e fino ai due mesi si prediligerà un mangime più proteico, detto starter, lasciato sempre a disposizione dell’animale. Poi si passerà ad un mangime di accrescimento, con un più alto contenuto di fibre, che verrà somministrato fino ai 18 mesi di età, in percentuale (1,5%) rispetto al peso vivo del maialino. Successivamente e per tutta la durata della vita dell’animale, salvo patologie emergenti, si consiglia l’utilizzo del cosiddetto mangime di mantenimento, in cui, a fronte di un’ulteriore diminuzione proteica, aumenta leggermente la quota di fibra. La dose di mantenimento (1-2% del peso vivo) varia con moltissimi fattori fisiologici, come l’età, il sesso, lo stadio fisiologico (es. gravidanza) ed il grado di attività fisica.

È importante ricordare di effettuare i cambi di alimentazione sempre in maniera graduale e mai improvvisamente. È buona norma mescolare i due mangimi, aumentando gradualmente la quota del nuovo e diminuendo lentamente quella del vecchio, fino alla sua completa sostituzione nell’arco di 4-5 giorni.

Se si vuole offrire varietà, si devono privilegiare le verdure, evitando tassativamente dolci, cibi grassi ed alimenti per cani e gatti, che sono animali carnivori. La frutta, alimento gradito ma calorico, va offerta al maialino con moderatezza.

Per tenere sotto controllo il peso del maialino, poiché non è possibile utilizzare le comuni bilance casalinghe, si consiglia di misurare periodicamente la sua circonferenza a livello del tronco. Anche l’osservazione può aiutarci: un maiale obeso sarà ben arrotondato ed avrà occhi infossati, circondati da pliche lipidiche; al contrario, in un maialino eccessivamente magro, coste, bacino e vertebre saranno tutte ben evidenti.

Cure veterinarie

Si raccomanda di sottoporre i maialini a controlli periodici, annuali o semestrali, effettuati da medici veterinari esperti nella cura della specie. Il veterinario valuterà la necessità di praticare eventuali trattamenti antiparassitari e stilerà un piano vaccinale di base. Le vaccinazioni dei maialini dipendono dalla presenza delle malattie sul territorio, per cui, ad esempio, i piani vaccinali possono cambiare a seconda che si abiti al nord o al sud dell’Italia. L’unica vaccinazione obbligatoria è quella per il Morbo di Aujeszky.

A causa dell’uso limitato dovuto alla domesticazione, può essere utile far limare gli unghioni e tagliare le zanne ai soggetti maschi. Essendo entrambi interventi da eseguire in anestesia generale, devono necessariamente essere realizzati da personale veterinario.

Gli interventi di sterilizzazione vengono consigliati per entrambi i sessi, proprio come accade per i cani e i gatti che vivono tutta la loro vita in ambiente domestico, senza possibilità di sfogare l’istinto riproduttivo.