A Bari una scuola sulla sostenibilità

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La prima iniziativa della «Scuola di San Nicola per il dialogo interculturale», fondata dalle Università di Bari e del Salento per promuovere il dialogo interculturale tra i popoli. In città i massimi esperti a livello mondiale alla prima scuola internazionale e interdisciplinare sul tema della sostenibilità

È stata presentata all’Università degli studi «Aldo Moro» di Bari la prima iniziativa della «Scuola di San Nicola per il dialogo interculturale», fondata dalle Università di Bari e del Salento per promuovere il dialogo interculturale tra i popoli.

Si tratta della «Interdisciplinary School for Sustainability» (Iss), scuola internazionale a carattere interdisciplinare sulla sostenibilità, in programma da ieri fino al 16 dicembre, interamente in lingua inglese.

Autorevoli relatori, tra i massimi esperti internazionali nel proprio campo affronteranno il tema della sostenibilità da molteplici punti di vista: tecnico-scientifico, economico, giuridico, storico-filosofico e della medicina. Tra gli altri interverranno la russa Elena Zakharova, tra le massime autorità scientifiche nel campo della Nefrologia, l’esperta svedese di biodiversità e resilienza Miriam Huitric e il tedesco Klaus Bosselmann, tra i più noti studiosi al mondo nella salvaguardia della sostenibilità ambientale.

Alla prima edizione della Iss, resa possibile grazie ai contributi di Aqp, Associazione Diplomatici, Banca Popolare di Bari, Cciaa, Comune di Bari, Consorzio Meridia, Federazione di Puglia e Basilicata delle Bcc, Fondazione Rosselli e UniCredit, prenderanno parte circa 60 studenti, la metà dei quali provenienti da diverse università straniere (Argentina, Bulgaria, Croazia, Romania, Russia, Serbia e Ucraina). Ogni mattina sarà dedicata a una lectio magistralis che, superando la logica settoriale tipica di ogni singolo percorso di specializzazione accademica, affronterà il tema della sostenibilità con un approccio multidisciplinare; il pomeriggio gli sherpa (tutor) delle Università di Bari e del Salento stimoleranno gli studenti a momenti di analisi e riflessione dando vita a giochi di ruolo sulle specifiche tematiche affrontate nel corso della mattina.

Due le edizioni annue della «Interdisciplinary School for Sustainability», programmate nei mesi nicolaiani di dicembre e maggio, che coinvolgeranno tutte le conoscenze disciplinari.

Per celebrare l’avvio ufficiale delle attività della «Scuola di San Nicola per il dialogo interculturale», nata sotto gli auspici della Basilica di San Nicola e aperta a istituzioni accademiche nazionali e internazionali, i rettori delle università fondatrici e di quelle interessate ad aderire si riuniranno oggi nella Sala Consiliare del Comune di Bari; all’incontro prenderanno parte, oltre ai rettori delle università aderenti alla Federazione del Sistema Universitario Pugliese, Lucano e Molisano, anche numerosi rettori provenienti da università della Russia (Mosca), Bulgaria (Varna), Ucraina (Kiev e Lugansk) e Serbia (Kragujevac) per individuare insieme opportunità di crescita e sviluppo della Scuola di San Nicola.

«Nel momento di crisi acuta del progetto europeo di cui l’Italia è epicentro – hanno spiegato Corrado Petrocelli e Domenico Laforgia, rettori dell’Università di Bari e del Salento – dal Mezzogiorno le nostre Università vogliono lanciare un messaggio di responsabilità. Il futuro dell’umanità si gioca sul recupero di modelli di sviluppo sostenibili. La migliore garanzia va trovata coniugando le radici etiche con la ragione. L’eredità di San Nicola, secolarizzata nella tradizione, ci offre oggi la base di partenza più promettente».

«Pur essendo laica – hanno spiegato Giovanni Ferri e Paolo Leoci, responsabili della Scuola di San Nicola – la Scuola di San Nicola intende diventare un punto di riferimento a livello internazionale e un luogo di incontro tra diverse culture sotto l’egida della tradizione di San Nicola, simbolo dell’uomo globalizzato dei suoi tempi ed emblema del dialogo interculturale. Il valore del messaggio nicolaiano, tradizionalmente focalizzato sulla protezione dei giovani, si rinnova in un concetto lungimirante di sostenibilità che, oltre all’ambiente, riguarda l’uguaglianza delle opportunità tra i popoli e le diverse generazioni».

(Fonte SEC Mediterranea srl)