Buone notizie anche dal Messico: i militari hanno scovato la più grande piantagione di marijuana mai scoperta, si estende per 120 ettari e si trova nella zona di Ensenada, a sud di Tijuana. Le piante, nascoste tra le piante di pomodori, avrebbero fatto incassare ai gestori del mercato degli stupefacenti circa 153 milioni di dollari
Arriva il Natale carico come sempre di buoni propositi, di intenzioni positive e costruttive.
E con esso si avverte una sferzata di serenità e pace.
Capita così che, a volte, anche le notizie internazionali in questo periodo possano rassicurarci, anziché puntualmente trasmetterci un brivido lungo la schiena.
Difatti, è di pochi giorni fa il comunicato proveniente dal Brasile: a Rio de Janeiro si festeggia per un motivo in più.
È finalmente caduta la roccaforte dei narcos, contro cui per anni le forze di polizia governative hanno ingaggiato violentissime e sanguinose guerre civili.
La notizia diventa ancor più rosea se si riflette su un dato davvero interessante: questa volta la retata delle forze armate(18 mezzi blindati, 7 elicotteri da combattimento) è stata pacifica.
Tremila uomini tra poliziotti e soldati in assetto antisommossa hanno ripristinato la legalità nella favela Rocinha che, con i suoi 100mila abitanti, è la baraccopoli più popolata di tutta l’America Latina, ma anche la più flagellata, da quando si ha memoria storica di questa cittadina, dal dominio indiscusso sul territorio dei narcotrafficanti.
La maxi operazione si è svolta senza spargimento di sangue: nessuna sparatoria, nessun morto.
Il raid era stato preceduto dall’arresto di Antonio Bonfim Lopes, il boss più ricercato dell’intero Brasile.
I trafficanti di droga si sono inspiegabilmente limitati a barricare la favela nelle zone di accesso con transenne di cemento armato e a versare olio nelle strade. Palliativi senza risultato, ovviamente.
Sempre in America Latina recentemente è stato sferrato un altro duro colpo all’industria della droga: i militari hanno scovato la più grande piantagione di marijuana mai scoperta in Messico.
Si estende per 120 ettari e si trova nella zona di Ensenada, a sud di Tijuana. Le piante di marijuana erano nascoste tra le piante di pomodori e avrebbero fatto incassare ai gestori del mercato degli stupefacenti circa 153 milioni di dollari. Le forze dell’ordine hanno ammanettato sei persone nell’ambito dell’indagine che ha portato all’individuazione del campo.
La piantagione verrà distrutta entro una settimana.
Da quando Felipe Calderon è stato eletto presidente nel 2006 sono stati abbattuti migliaia di ettari di piantagioni di marijuana.