Ucciso a fucilate un rarissimo ibis eremita

536
Tempo di lettura: 3 minuti

È accaduto all’Aquila. Lipu: «Un gesto ignobile». La specie è estinta in Europa da 400 anni. La tragica scoperta durante il recupero di alcuni rari esemplari in migrazione da parte del Waldrappteam di Vienna

Un rarissimo ibis eremita (nella foto di Luca Parisse, N.d.R.), specie estinta in Europa da 400 anni, è stato abbattuto a fucilate a l’Aquila. Lo rende noto la Lipu-BirdLife Italia, che grazie ai propri volontari stava seguendo il recupero di alcuni esemplari della rarissima specie da parte del Waldrappteam di Vienna, l’istituto austriaco che da ormai una decina d’anni sta tentando di reinserire in Europa una popolazione nidificante. L’ibis eremita è inserito nella Lista rossa dell’Iucn come specie a rischio critico di estinzione (Critically endangered).

L’ibis ucciso, che faceva parte di un gruppo di tre esemplari (di cui due sono stati già recuperati) è stato colpito in volo da tre pallini, uno al petto, uno in testa e uno (mortale) al collo. Grazie alla segnalazione del proprietario di un’azienda agricola, che ha trovato il corpo nel proprio recinto, l’animale è stato recuperato dalla pattuglia del Corpo Forestale dello Stato di Arischia, impegnato nella sorveglianza delle operazioni di cattura degli altri due esemplari.

I volontari della Lipu de l’Aquila, che per dieci giorni hanno sorvegliato i due ibis, evitando di arrecare loro disturbo affinché non corressero pericoli, non sono riusciti a impedire l’uccisione di un terzo esemplare, della cui presenza non erano a conoscenza. Il fatto li ha gettati nello sconforto e nella rabbia.

«Siamo indignati e molto preoccupati per quanto successo – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia -. Che si prendano a fucilate animali non solo protetti ma che si trovano sull’orlo dell’estinzione a livello mondiale e oggetti di progetti internazionali di tutela è un fatto gravissimo e che getta sul nostro Paese discredito e vergogna. Siamo al fianco delle forze dell’ordine – conclude – per individuare i responsabili di questo feroce, quanto vigliacco, atto di bracconaggio».

Gli Ibis eremita erano partiti all’inizio dell’autunno dall’Alta Austria e Bavera, perdendo poi la rotta che doveva portarli nelle zone di svernamento in Italia: la laguna di Orbetello. Questi uccelli fanno infatti parte del progetto di ricerca avviato dal Waldrappteam di Vienna (un gruppo di biologi e piloti) che dal 2002 si occupa della protezione e il recupero dell’ibis eremita. Il progetto ha ottenuto una notorietà internazionale soprattutto tramite il volo con gli uccelli dall´Alta Austria fino alla Toscana meridionale: l’uomo ha svolto la funzione di genitori adottivi e insegnato la rotta giusta ai giovani ibis, nati in cattività, facendoli volare al seguito di ultraleggeri.

Gli ibis eremita ospiti nell’aquilano non hanno seguito l’insegnamento dei loro genitori e, per motivi ancora tutti da spiegare, hanno deciso di svernare in Abruzzo. Non è noto quando gli animali siano arrivati in zona, in quanto la segnalazione della loro presenza alla Lipu è avvenuta solo una decina di giorni fa. A parere dei coordinatori del progetto internazionale, questo però non è il loro habitat ideale, a causa della rigidità del clima e della forte pressione venatoria: da qui la decisione di recuperarli e riportarli in Toscana.

L’Ibis eremita (Geronticus eremita) è una specie estinta in Europa da ormai 400 anni. Ciconiforme dalle abitudini gregarie, viveva in epoca remota in alcune zone d’Europa dove aveva fondato le sue colonie: in Germania, Austria, Svizzera, nelle falesie istriane e, pare, anche in Italia.

Oggi l’ultima colonia naturale esistente di Ibis eremita si trova in Marocco e consta di circa centocinquanta esemplari sul fiume Dràa, oltre ad alcuni esemplari presenti in Medio Oriente scoperti da un ricercatore italiano una decina d’anni fa nell’ambito di un progetto cui partecipava BirdLife International. Nel 1989 si è estinta la colonia di Birecik in Turchia, che appena all’inizio del secolo contava mille coppie nidificanti.

(Fonte Lipu Birdlife Italia)