Sono vietati quelli con additivi. Definiti gli spessori al di sotto dei quali il sacchetto deve essere realizzato con materiali compostabili che non inquinano il processo di produzione del compost. Legambiente: «Finalmente completata la rivoluzione iniziata nel 2007»
«Finalmente sono sanciti da un decreto legge pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di ieri quali sono i criteri di vera biodegradabilità dei sacchetti di plastica. Da ora in poi un sacchetto per essere definito veramente biodegradabile deve garantire la sua compostabilità secondo la norma europea EN13432, che mette al bando anche gli shopper realizzati con gli additivi, ampiamente diffusi nel commercio al dettaglio nel nostro Paese».
Così il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani, commenta l’entrata in vigore del decreto legge n. 2 del 25/01/2012 «Misure straordinarie e urgenti in materia ambientale» che all’art.2 aggiorna il divieto entrato in vigore dal 1° gennaio 2011.
Il decreto, sottolinea Legambiente, correttamente prevede che si possano continuare a produrre sacchetti di plastica tradizionali che siano però effettivamente riutilizzabili con uno spessore minimo di 200 micron per le buste ad uso alimentare e di 100 micron per quelle destinate ad altri usi. Al di sotto di questi spessori il sacchetto deve essere realizzato con materiali compostabili che non inquinano il processo di produzione del compost di qualità ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici domestici. Il decreto prevede anche sanzioni da 2.500 fino a 25.000 euro, aumentabili fino a quattro volte nel caso di grandi quantità, per chi commercializza sacchi non conformi alla legge. Un deterrente fondamentale a garantire il rispetto di questi criteri.
«Grazie all’impegno rispettato dal ministro Clini, l’Italia completa nel migliore dei modi la rivoluzione iniziata con il bando dei sacchetti di plastica inserito nella finanziaria 2007, che ha già permesso una forte riduzione degli shopper usa e getta in tutto il Paese e la riscoperta della sana abitudine delle sporte riutilizzabili. Con la legge di ieri l’Italia si conferma paese leader al mondo nella lotta all’inquinamento da plastica e nella promozione di produzioni industriali innovative e rispettose dell’ambiente».
(Fonte Legambiente)