Fuorilegge uno o più limiti di emissione indicati dalla direttiva Nec. In alcuni casi i limiti sono stati superati in modo significativo. Bene invece l’Italia che ha rispettato i suoi limiti
Per la prima volta, i dati preliminari trasmessi dagli stati membri all’Agenzia europea consentono un confronto con i limiti di emissione giuridicamente vincolanti per il 2010 fissati dalla direttiva Nec (National Emission Ceilings). La Direttiva copre quattro principali inquinanti dell’aria: anidride solforosa (SO2), ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili non metanici (NMVOC) e ammoniaca (NH3). Queste sostanze inquinanti possono causare problemi respiratori, contribuiscono alla acidificazione del suolo e delle acque superficiali e danni alla vegetazione. I limiti massimi alla produzione complessiva di tali sostanze, stabiliti nella direttiva per ogni Stato Membro, sono stati pensati per ridurre tale impatto negativo.
L’inquinante per il quale sono stati registrati la maggior parte dei superamenti sono stati gli ossidi di azoto. Undici sono gli Stati membri che hanno superato i limiti di tale inquinante: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Spagna e Svezia.
Il settore dei trasporti su strada è uno dei principali fattori che contribuiscono ai superamenti di ossidi di azoto, contribuendo a circa il 40% del totale delle emissioni in tutta Europa. Negli ultimi vent’anni, a differenza di quanto originariamente previsto, non si sono avute riduzioni di NOx provenienti da questo settore: questo è in parte perché il settore è cresciuto più del previsto e in parte perché gli standard sulle emissioni dei veicoli non hanno sempre garantito il livello previsto di riduzioni di ossidi di azoto.
La Spagna è l’unico Stato membro ad aver superato tre dei suoi quattro valori, seguita dalla Germania con due superamenti. Bene invece l’Italia che ha rispettato i suoi limiti.
A metà 2012, l’Agenzia europea pubblicherà due nuovi rapporti che analizzeranno ulteriormente i dati trasmessi dagli Stati membri e valuteranno in che misura gli obiettivi originali per la salute e l’ambiente definiti nella direttiva sono stati raggiunti.
L’attuale revisione della politica Ue dell’aria potrebbe portare ad una revisione della direttiva Nec, individuando limiti di emissione più severi per il 2020 al fine di migliorare la tutela della salute e dell’ambiente. Per la prima volta , potrebbe essere introdotto un tetto massimo per le particelle sottili (PM2,5). In assenza di una nuova legislazione, tuttavia, la direttiva Nec resta in vigore e obbliga i paesi a mantenere le emissioni inferiori ai limiti nazionali nei prossimi anni.
(Fonte Arpat, Testo a cura di Maddalena Bavazzano)