Anche contro i suoi familiari. Rocchi: «Fatto gravissimo, la magistratura indaghi». Un episodio non isolato, già tra il 2002 e il 2005 ci furono pesanti intimidazioni contro altre guardie zoofile
Una lettera anonima scritta al computer e recapitata direttamente all’abitazione del destinatario; poche righe, con cui ignoti hanno minacciato di morte una Guardia Zoofila Enpa di Vicenza e la sua famiglia. Naturalmente, il fatto è stato denunciato.
La missiva sarebbe da collegarsi alle attività anti-bracconaggio svolte dal volontario nel territorio vicentino. «In questa zona noi dell’Enpa, insieme alle altre associazioni che aderiscono al Coordinamento protezionista vicentino siamo molto attivi sul fronte del contrasto alla caccia di frodo – spiega Renzo Rizzi, Caponucleo di Vicenza – in particolare la Guardia vittima del gravissimo atto intimidatorio stava collaborando con le autorità locali all’individuazione, al censimento e alla demolizione delle strutture abusive, utilizzate dai bracconieri per appostarsi e sparare alla fauna selvatica, soprattutto uccelli migratori».
Si tratta delle «altane» e delle torrette, molto diffuse nei boschi vicentini, costruite senza che i comuni abbiano mai rilasciato alcuna autorizzazione ad edificare e senza il rispetto delle più elementari norme di sicurezza. Fabbricati che rappresentano non soltanto una gravissima minaccia alla legalità ma costituiscono anche un serissimo pericolo per la pubblica incolumità, tanto più che sono destinati ad ospitare uomini armati.
«La nostra Guardia Zoofila ha segnalato alle autorità comunali, spesso accompagnando la Polizia locale proprio sul luogo dell’abuso, numerose di queste strutture abusive, molte delle quali sono state poi demolite – prosegue il Caponucleo di Vicenza -. È evidente che la sua solerzia abbia toccato un “nervo scoperto” dei bracconieri».
«Esprimo piena solidarietà al nostro volontario, al quale sono profondamente grata per l’abnegazione e l’attaccamento al dovere che ha saputo dimostrare, anche al prezzo di subire fortissime pressioni psicologiche – aggiunge il presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi -. Ma lo ringrazio anche per la freddezza di cui ha dato prova: so che egli continua a svolgere i propri compiti incurante della minacce. Quanto accaduto è un fatto gravissimo, indegno di un Paese civile quale il nostro. Auspico che la Magistratura faccia piena chiarezza sulla vicenda e assicuri l’incolumità della Guardia Zoofila e della sua famiglia».
Purtroppo, l’episodio accaduto pochi giorni fa non è isolato. Il Corpo delle Guardie Zoofile Enpa di Vicenza, infatti, tra il 2002 e il 2005 è già stato oggetto di pesanti intimidazioni. La prima vittima è stato un volontario contro la cui macchina sono stati esplosi alcuni colpi di pistola; poco dopo un’altra Guardia Zoofile ha trovato i cadaveri di due cornacchie lasciati come avvertimento all’interno del proprio giardino, poi è toccato a un terzo volontario che ha rinvenuto due cartucce presso il proprio domicilio. Il fatto più grave, tuttavia, risale a circa sette anni fa quando c’è stato un tentativo di incendio ai danni della casa di un’altra Guardia Zoofila. In quella circostanza, però, una fortunata combinazione di eventi ha evitato che la fiamme si propagassero e il tutto si è risolto con pochi danni a una finestra. Dal 2005 ad oggi è tornata la calma; adesso però gli ignoti intimidatori sembrano essere tornati all’opera.
(Fonte Enpa)