Tre importanti istituti di ricerca europei compiranno studi nell’Oasi. Hanno come obiettivo una specie endemica italiana il Passero d’Italia nonché un’altra specie migratrice il Passero sardo dai quali svelare i segreti dell’evoluzione e della comparsa del Passero d’Italia come frutto dell’ibridazione fra Passero sardo e Passera oltremontana
Un viaggio di migliaia di chilometri dai fiordi norvegesi, dalle alpi Austriache e dalla verde Svezia per studiare presso l’Oasi lago Salso i segreti dell’evoluzione celati da alcune specie di uccelli, che spesso vengono genericamente liquidati come passeri e che un tempo erano molto comuni ed ora sono in forte contrazione tanto da far temere che nel futuro queste specie possano sparire da gran parte del loro originario e vasto areale.
Dichiara il presidente del Centro Studi Naturalistici Vincenzo Rizzi: «Il lavoro svolto per ripristinare unità ambientali che favoriscano l’incremento della biodiversità, non è passato innervato a importanti istituti di ricerca europei, pensare che ricercatori provenienti dal famoso istituto per lo studio dell’evoluzione e della cognizione di Vienna (Konrad Lorenz istitute for Evolution and Cognition Research) fondato dal premio nobel dell’Etologia Konrad Lorenz, stiano promuovendo ricerche tese a scoprire i meccanismi di speciazione proprio qui presso l’Oasi Lago Salso, in collaborazione con due importantissimi istituti di ricerca Europei come il Centre for Ecological and Evolutionary Synthesis dell’Università di Oslo, e l’Università svedede di Lund è una grande soddisfazione. Ospitare ricercatori provenienti da altri paesi e da altre culture è uno degli obiettivi che ci siamo posti come Centro Studi Naturalistici onlus per supportare la Società Oasi Lago Salso, ma la cosa che più ci ha piacevolmente colpito che a differenza delle nostrane università questi prestigiosi istituti vengono a proprie spese a svolgere queste attività coinvolgendo il personale e i volontari, permettendo di condividere i dati e risultati… evidentemente altre tradizioni e altro spessore scientifico».
Afferma, Matteo Caldarella responsabile dei progetti di ricerca sull’avifauna del Centro Studi Naturalistici onlus, «che l’attuale ricerca conferma l’importanza dell’area della Capitanata e delle Zone Umide Sipontine in termini di biodiversità, infatti proprio questa area (compresa dall’Oasi Lago Salso, zone umide limitrofe e la Laguna di Lesina) rappresenta il sito più importante per queste specie e quindi le zone migliori ove svolgere queste ricerche per il fatto che si tratta di una delle pochissime aree ove le due specie convivono».
Particolarmente importante la situazione ecologica del Lago Salso, vero e proprio laboratorio naturale per il recupero ambientale e paesaggistico, dove le operazioni di riqualificazione di habitat e di recupero di specie unite a qualificate attività di fund-raising promosse dal Centro Studi Naturalistici e dalla società Oasi Lago Salso, hanno garantito non solo il successo delle attività, ma anche il valore economico aggiunto delle stesse testimoniato dalle collaborazioni internazionali in corso, dalle oltre 300 specie di uccelli presenti e dal movimento di operatori, turisti e scuole che gravitano intorno a queste importanti e auspicabili iniziative.
Le attività di studio delle università norvegesi, svedesi e del Centro Studi Naturalistici onlus sono le uniche in corso in Italia ed hanno come obiettivo una specie endemica italiana il Passero d’Italia (Passer italiae) nonché un’altra specie migratrice il Passero sardo (Passer hispanoliensis. Nella foto di Matteo Caldarella, archivio Csn onlus, N.d.R.) dai quali svelare i segreti dell’evoluzione e della comparsa del Passero d’Italia come frutto dell’ibridazione fra Passero sardo e Passera oltremontana (Passer domesticus), quest’ultima specie presente solo oltr’Alpe.
(Fonte Centro Studi Naturalistici Onlus)