Le guardie giurate del Wwf presentano una denuncia alla Procura della Repubblica. L’ecosistema dunale vastese è stato riconosciuto dall’Unione europea quale Sito di interesse comunitario (Sic) ed è protetto dalla Riserva naturale regionale
Le Guardie giurate volontarie del Wwf di Chieti hanno inviato una denuncia circostanziata alla Procura della Repubblica di Vasto sulle attività di distruzione e taglio della vegetazione protetta dell’ambiente retrodunale situata all’interno del perimetro della Riserva Naturale Marina di Vasto, in località Buonanotte. La distruzione della vegetazione protetta è avvenuta tramite mezzi gommati o ruspe, ed hanno comportato la pressoché totale distruzione dell’ambiente retrodunale, dal limite della pista ciclabile fino, in alcuni punti, al piede della duna.
«La vegetazione dunale – ha dichiarato Claudio Allegrino, Coordinatore del Nucleo provinciale delle Guardie Wwf – rappresenta un elemento vitale per la difesa della costa in quanto contribuisce al ripascimento naturale della sabbia. Ancora oggi purtroppo, ottusamente, il turismo balneare e l’edilizia selvaggia considerano la fascia costiera dunale un impedimento alle attività turistiche e per questo oggi tali aree vanno scomparendo».
In altre località turistiche, sottolinea il Wwf, le dune rappresentano invece un valore aggiunto per il turismo.
L’ecosistema dunale vastese è stato riconosciuto dall’Unione europea quale Sito di interesse comunitario (Sic) ed è protetto dalla Riserva naturale regionale. Ciò nonostante, denuncia il Wwf, ogni anno si ripetono gli stessi scempi.
Le Guardie del Wwf chiedono un intervento immediato da parte degli enti competenti, ossia l’Amministrazione comunale di Vasto, il Corpo Forestale dello Stato e altri organi di Polizia affinché vengano impediti ulteriori danni e identificati i responsabili.
Al di là dei fatti esposti, il Wwf ritiene che tutta l’area della Riserva è comunque interessata da interventi che, anche se autorizzati, necessitano di essere armonizzati all’interno del quadro legislativo, tenuto conto della presenza del Sito di interesse comunitario e della Riserva regionale.
(Fonte GeaPress)