Un percorso di educazione ambientale rivolto agli studenti di 20 classi delle scuole medie e degli istituti superiori della regione per un numero complessivo di circa 400-500 ragazzi
Far comprendere l’importanza della risorsa idrica quale bene rinnovabile ma limitato, e responsabilizzare i cittadini a un uso razionale dell’acqua, specialmente quella potabile. È questo lo scopo del progetto «Terre d’Acqua» messo in campo dalla rete degli Osservatori e dei Centri di educazione ambientale e alla sostenibilità di Legambiente Basilicata(«Il Vecchio Faggio» di Sasso di Castalda, «Oasi Bosco Faggeto» di Moliterno, «Bosco dei Cigni» di Grumento Nova, «I Calanchi» di Montalbano Jonico, «Melidoro Pollino» di Valsinni) insieme all’Osservatorio ambiente e legalità.
Il progetto rientra nel programma regionale Epos- Programma strategico 2010-2013 per l’educazione e la promozione della Sostenibilità Ambientale ed è finanziato dal bando 2011 «A… come acqua».
Tra le varie iniziative messe in campo, un percorso di educazione ambientale rivolto agli studenti di 20 classi delle scuole medie e degli istituti superiori della regione per un numero complessivo di circa 400-500 ragazzi, che mira a innescare processi virtuosi tali per cui gli stessi giovani possano essere la chiave di volta e i protagonisti dei cambiamenti necessari. Occorre adattarsi agli effetti, cambiando l’approccio che fino ad oggi ha guidato la pianificazione della risorsa, passando dalla lunga tradizione di politica della domanda alla nuova stagione della pianificazione e gestione. Ciò si traduce da una parte in una riduzione della domanda stessa e dei consumi, dall’altra in un incremento dell’efficienza degli usi.
A tal fine, il percorso di educazione ambientale (svolto da educatori Legambiente Basilicata opportunamente formati secondo modalità previste dal progetto) si sviluppa in una serie di attività e laboratori sul tema dell’acqua nei suoi diversi aspetti, dalle sue caratteristiche al suo ciclo naturale, all’effetto dei mutamenti climatici, passando per i suoi utilizzi e i suoi sprechi, stimolando i ragazzi ad adottare comportamenti volti alla sua tutela.
Nello specifico, i moduli didattici previsti dal progetto sono i seguenti:
Realizzazione del quaderno didattico «Tuttounmondo in una goccia»,percorsi educativi di agricoltura sociale (ototerapia), «Fiuminforma», la campagna di monitoraggio scientifico dei principali corsi d’acqua lucani (Agri, Basento, Noce e Sinni) grazie all’ausilio di un laboratorio mobile messo a disposizione da responsabili di Legambiente nazionale, campagne di sensibilizzazione ed informazione sull’uso dell’acqua del rubinetto a fronte del consumo di acqua in bottiglia con cui i ragazzi potranno far analizzare i campioni dell’acqua dei rubinetti della propria scuola. Inoltre, gli studenti degli istituti superiori, nella giornata «Laboratori a porte aperte», potranno far visita ai laboratori di Acquedotto Lucano.
E poi, workshop dedicati al tema Acqua e Agricoltura, un Concorso di idee sul recupero dei manufatti legati all’acqua, la «Festa dell’acqua» e l’iniziativa «Azzeramento delle emissioni» con cui si è voluto prevedere l’adozione di criteri che mirino alla riduzione del «carbon footprint» (impronta dell’Anidride carbonica), riferita alle emissioni di CO2 provocate dalle varie attività. Ogni classe calcolerà il consumo di anidride carbonica connesso alle azioni progettuali e provvederà alla piantumazione di nuovi alberi per l’azzeramento delle emissioni.
(Fonte Legambiente)