Regge il settore del legno riciclato

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Aumenta il flusso degli imballaggi immessi al consumo e vengono avviate al riciclo 1 milione 796 tonnellate di rifiuti legnosi. Rilegno, il Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno, chiude il 2011 con un bilancio positivo

Continuano i segnali positivi nella filiera dell’imballaggio di legno. Dopo un biennio 2008/2009 caratterizzato da forti contrazioni nel sistema produttivo dell’imballaggio, e dopo un 2010 con importanti segnali di ripresa, per il secondo anno consecutivo si registra una crescita nei quantitativi di imballaggi immessi al consumo sul territorio nazionale. Nel 2011 sono stati 2 milioni 306mila tonnellate, 25mila tonnellate in più rispetto al 2010, con una crescita del 1,1%.

I dati di immesso al consumo e di recupero post consumo sono presentati da Rilegno, Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno che fa parte della grande famiglia Conai, e che nel 2011 ha gestito complessivamente 1 milione e 796mila tonnellate di rifiuti legnosi in tutta Italia: di questi 839mila tonnellate sono rifiuti di imballaggio, ovvero pallet, cassette ortofrutticole e imballaggi industriali.

Il dato risulta in leggero calo rispetto alle grandi performance registrate nel 2010 (-3% circa), a seguito della crisi dei consumi interni che continua ad avere effetti negativi anche sulla filiera del recupero. Il mercato del pannello truciolare, come molti settori produttivi italiani, ha subito una contrazione dei consumi in questo periodo di forte crisi generale. Il rifiuto di legno post consumo, che continua ad essere disponibile pressoché in toto per l’approvvigionamento ai pannellifici, ha oggi un valore economico molto basso: una perdita di quotazione del rifiuto legnoso sul mercato ne rende poco remunerativa la raccolta e il recupero da parte delle piattaforme di conferimento.

Tuttavia il lavoro di Rilegno è fondamentale. Se si considerano i rifiuti da imballaggi di legno, nel 2011 in Italia, grazie soprattutto all’apporto consortile, sono stati avviati al recupero e riciclo complessivamente (gestione diretta consortile + gestione indipendente) 1 milione 340mila tonnellate di materiale giunto a fine vita, una quantità che corrisponde a circa il 58% dell’immesso al consumo e che supera di gran lunga gli obiettivi previsti dal testo unico ambientale 152/2006 (fissati al 35% di recupero di rifiuti provenienti da imballaggio, per la materia prima legno).

Questi imballaggi recuperati non hanno tutti lo stesso destino.

Nel 2011 1.272.447 tonnellate (oltre il 55% dell’immesso al consumo) sono state avviate al riciclo meccanico a materia prima presso le industrie del riciclo, dove diventano prevalentemente pannello truciolare. Il processo inizia con il trattamento del materiale proveniente dalle piattaforme, che viene selezionato e ripulito da corpi estranei (metalli, carta, plastiche varie, inerti). Dopo questa prima fase di pulitura il legno viene triturato in piccole scaglie pronte all’uso (chips) che, dopo un processo di essiccazione necessario per contenere i livelli di umidità, vengono pressate, assieme a colle a bassissimo contenuto di formaldeide, per realizzare dei pannelli truciolari utilizzabili esattamente come una tavola di legno nuova di zecca, quindi impiegati nella produzione di mobili e complementi d’arredo e rivestimenti per interni ed esterni di abitazioni e uffici. Oggi oltre il 95% dei rifiuti legnosi post-consumo è avviato a impianti per la produzione di agglomerati lignei per l’industria del mobile.

Un impiego di nicchia per il rifiuto legnoso che viene riciclato è rappresentato dalla produzione di pasta cellulosica per le cartiere, dove il legno proveniente dal circuito del recupero è utilizzato in sostituzione della fibra vergine, senza per questo che la pasta cellulosica perda in qualità. I rifiuti di imballaggi di legno raccolti separatamente possono inoltre subire trattamenti che li rendono idonei ad essere utilizzati come materia prima per la realizzazione di blocchi in legno-cemento per applicazioni nella bioedilizia.

Nel 2011 il 10% degli imballaggi di legno immessi al consumo, dopo essere stati riparati, sono tornati alla loro funzione originaria (232.118 tonnellate in totale).

Una minima percentuale dei rifiuti da imballaggio di legno è stata impiegata in processi di compostaggio (13.226 tonnellate, pari allo 0,57% dell’immesso al consumo).

Infine, una percentuale marginale di rifiuti da imballaggi di legno (pari al 2,92% dell’immesso al consumo) è stata destinata al recupero energetico. Nel 2011 67.380 tonnellate di rifiuti da imballaggio di legno presenti nel rifiuto indifferenziato hanno avuto questo destino, e sono state quindi bruciate per produrre energia oppure trasformate, attraverso vari processi, in combustibile solido secondario che a sua volta viene utilizzato negli impianti di incenerimento. Una terza parte di questi rifiuti a matrice lignea è stata destinata a impianti dedicati alla combustione delle biomasse per produrre energia e calore.

La rete di Rilegno per raccogliere rifiuti di legno in tutta Italia Il «sistema» Rilegno, ormai rodato da più di 10 anni, si basa su una rete di convenzioni con Comuni, aziende, soggetti pubblici e privati per organizzare il recupero del legno in maniera capillare sul territorio nazionale (sia da rifiuti da imballaggi in legno, sia da rifiuti legnosi di altra natura).
Il numero di accordi stretti da Rilegno con i Comuni in tutta Italia nel 2011 è salito ulteriormente, arrivando a 338 convenzioni a fine anno e 4.774 Comuni coperti (+12 Comuni rispetto al 2010), per un totale di 42 milioni 669mila abitanti serviti, ovvero il 71% della popolazione complessiva.
A livello macroregionale non si riscontrano rilevanti variazioni nella diffusione territoriale: al Nord risulta servita quasi l’87% della popolazione, al centro il 69% circa e a sud poco più della metà.

Complessivamente, nel 2011 sono state raccolte su superficie pubblica oltre 506mila tonnellate di rifiuti legnosi.

Le piattaforme di raccolta convenzionate con Rilegno sull’intero territorio nazionale, dove i rifiuti in legno vengono conferiti e ridotti di volume per essere avviati al recupero, hanno toccato quota 389 a fine 2011 (14 in più rispetto al 2010), garantendo una copertura omogenea su tutte le regioni italiane.

Contributo Ambientale Conai e numero dei consorziati

Al termine del terzo anno dalla variazione in aumento del contributo ambientale sugli imballaggi di legno stabilito da Rilegno di concerto con Conai, pari a 8 euro a tonnellata, si registrano i primi segnali di ripresa dopo la crisi finanziaria. Il contributo (è passato nel 2009 da 4 a 8 euro a tonnellata per far fronte all’aumento dei costi di raccolta e ritiro sostenuti dal consorzio e alla diminuzione dei ricavi dalla vendita dei rifiuti in legno presso i riciclatori) resta comunque ad oggi il più contenuto contributo ambientale applicato in Italia tra i materiali di imballaggio e il più basso nella filiera del legno a livello europeo.

Dal punto di vista consortile, il 2011 per Rilegno ha registrato anche un incremento nel numero dei consorziati, che sono passati da 2.244 nel 2010 agli attuali 2.275, fra produttori, importatori e fornitori di materiale per gli imballaggi di legno.

(Fonte Agenzia PrimaPagina)