Fusione fredda e dintorni a Roma

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Allan Widom ritorna a Roma nel pieno del ciclone scatenato dai «Nuovi Mille» contro la ricerca nella materia condensata più o meno identificata come Fusione Fredda, Piezonucleare e Lern

A tre anni dall’ultimo travagliato quanto decisivo seminario di Widom nell’autunno romano del 2009, che fu tenuto all’Università RomaTre, dopo che un’aula di chimica della Sapienza, prenotata da un collega, era stata levata d’«autorità» lasciando decine di persone a vagare nelle aule del dipartimento di chimica, Allan Widom ritorna a Roma nel pieno del ciclone scatenato dai «Nuovi Mille» contro la ricerca nella materia condensata più o meno identificata come Fusione Fredda, Piezonucleare e Lern.

Un’area nuova di ricerca inaugurata oltre 20 anni fa da Fleischmann & Pons e che negli ultimi anni sta trovando una importante maturazione e accelerazione con i risultati giapponesi di Arata, Iwamura ecc., i risultati italici del Gruppo Focardi (già preside della facoltà di Scienze di Bologna) e dei gruppi di Frascati dell’Enea di Francesco Scaramuzzi e colleghi e dell’Infn di Francesco Celani e colleghi, del Gruppo di Alberto Carpinteri del Politecnico di Torino, con il supporto teorico del gruppo di Giuliano Preparata ed Emilio del Giudice e negli ultimi dieci anni con il lavoro teorico di Allan Widom e Yogi Srivastava Coordinatore della Sezione Infn di Perugia e ordinario del Dipartimento di fisica della locale Università oltre che della Neu di Boston dove lavora con Widom). Il tutto seguito con attenzione dalla Grande industria tricolore (Pirelli, Ansaldo, Saras, Enel, Stm, ecc.) e internazionale (Toyota, Mitsubishi, Industria Militare americana con i Navy Lab, Nasa ecc.).

A fronte a questi sviluppi e a questi lavori che si commentano da soli, un imbarazzante fuoco di sbarramento con un intervallo di discussioni animate e dure ma molto ricche che avrebbero potuto, se opportunamente sviluppate fare avanzare la ricerca nel settore, ma si è preferito passare alle vie di fatto e far saltare il tavolo scientifico che su internet e nelle aule di Coherence era stato attivato, con una campagna per liquidare i protagonisti scientifici e industriali, con la ripetuta richiesta di cacciare via ad esempio Ubaldo Mastromatteo da Stm (per le sue posizioni sul II principio della termodinamica e sulle Lern) su analoghe e più «fortunate» pressioni sul gruppo Pirelli che poi ha smantellato i Pirelli Labs, ad altre pressioni contro il gruppo di Francesco Celani e molte altre ancora con buon ultimo la campagna contro il Piezonucleare e il prof. Alberto Carpinteri del Politecnico di Torino e Presidente dell’Inrm contro cui si sono scatenati i nuovi Mille tra i quali il direttore del Dipartimento di Fisica di Roma La Sapienza che ha scritto l’8 luglio sul Manifesto un articolo che comunque definire imbarazzante è poco, e che solo un po’ di ironia anglocalabro bizantina ci ha consentito di commentare nella sua intrinseca tragicomicità. Comicità parallele e tragicità emergente dalle conseguenze che un approccio del genere ha avuto sulla più importante Università italiana precipitata nei pressi del quattrocentesimo posto nelle classifiche mondiali (dati «Corriere della Sera») quando da sempre è stata tra le prime in particolare per la fisica (Enrico Fermi docet).

Ma la vita continua e ci vediamo mercoledì 18 luglio alle 17 alla Casa dell’Aviatore Già ministero della Guerra, nella sala «Balbo» offertaci dagli amici dell’Aeronautica Militare che vogliamo ringraziare e che come è stato raccontato più volte potrebbero fare Scuola di democrazia e di creatività alla vicina Sapienza ridotta ala stregua di una caserma di periferia con sergenti malmessi che sognano di imporre un improbabile potere «ufficiale», che ricorda malamente i bei tempi dei roghetti a Campo dei Fiori.

Il tempo è galantuomo, e dopo il trionfo postumo del Pisano assistiamo ai trionfi in vita di Martin Fleischman, di Sergio Focardi e di tutti quelli che impavidi hanno sacrificato carriere onori e sicurezze alla mission della scienza, che li ha portati lontano ed anche ad affondare nella polvere come Jacques Benveniste, Martin Fleischman, John Eccles, Giuliano Preparata a cui oggi va il nostro pensiero più riconoscente per il titanico contributo ai successi odierni nel campo delle scienze nucleari e della vita.