Solare termico – Serve legislazione più stabile

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solare termodinamico
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Si stima un livello di sviluppo e diffusione della tecnologia al 2050 che coprirà più del 16% dei consumi finali di energia per la produzione di calore alle basse temperature e quasi il 17% dei consumi finali di energia per il raffreddamento

Si è tenuta a San Francisco la prima Conferenza internazionale sul riscaldamento e raffrescamento solare negli edifici e nell’industria (SHC Conference 2012).

Nel corso dell’evento, Paolo Frankl, capo della divisione energie rinnovabili dell’International Energy Agency (Iea), ha presentato il rapporto sul riscaldamento e raffrescamento solare.

Secondo l’Agenzia, le diverse applicazioni del solare termico, anche se alcune sono ancora poco sfruttate, nel lungo periodo potrebbero sostituire in modo significativo i combustibili fossili nel riscaldamento e raffrescamento degli edifici e nei processi industriali.

Il rapporto descrive un’ampia gamma di tecnologie, dagli impianti per la produzione di Acs (una tecnologia ormai matura) al solar cooling, che invece è ancora in una fase di sperimentazione. La Roadmap stima un livello di sviluppo e diffusione della tecnologia solare termica per la produzione di calore e freddo al 2050 che coprirà più del 16% dei consumi finali di energia per la produzione di calore alle basse temperature (16,5 EJ, pari 4583 TWh termici e 394 Mtep) e quasi il 17% (1,5 EJ) dei consumi finali di energia per il raffreddamento.

L’Agenzia sostiene, inoltre, che «un quadro legislativo stabile e di lungo periodo» giocherà un ruolo chiave nel prossimo decennio, nel dispiegare il grande potenziale della produzione di calore e freddo con il solare termico. Quindi, invita i governi a creare un clima favorevole per gli investimenti nel settore con politiche stabili e di lungo periodo, e ad incentivare lo sviluppo tecnologico del settore investendo maggiormente in attività di R&S.

Per maggiori informazioni www.iea-shc.org

(Fonte Assolterm)