È la più minacciata del mondo. «Perché lo fanno? – ha chiesto un uomo Awá -. Se distruggete la foresta, distruggete anche noi». Le denunce del Funai e l’impegno di Survival International
Una recente indagine condotta dal Dipartimento agli affari indiani del Brasile, il Funai, ha raccolto prove schiaccianti sul rapido accerchiamento degli Awá da parte dei taglialegna illegali. I timori per la vita della tribù, che è la più minacciata del mondo, sono altissimi.
Solo tre settimane fa, una squadra governativa aveva confiscato dell’attrezzatura per il taglio del legname nella foresta degli Awá. Ciò nonostante, le nuove prove dimostrano che il disboscamento illegale non si è fermato. Tracce di deforestazione molto recente sono state individuate a soli sei chilometri da una delle comunità awá.
I taglialegna stanno penetrando in profondità nelle terre degli Awá che, per legge, dovrebbero essere protette dalle autorità brasiliane. Una comunità di Awá si ritrova oggi circondata dai taglialegna su tre lati.
«Perché lo fanno? – ha chiesto un uomo Awá -. Se distruggete la foresta, distruggete anche noi».
«Ci sono molti taglialegna nell’area… – ha commentato Carlos Travassos, funzionario del Funai -. Gli Awá si sentono gravemente minacciati e hanno paura di andare nella foresta per cacciare. Se si muovono nella loro foresta potrebbero scoppiare dei conflitti».
Gli attacchi agli Awá non sono infrequenti. Lo scorso settembre un uomo Awá è stato attaccato brutalmente dai taglialegna e ormai dato per morto, mentre in gennaio sono emersi rapporti secondo cui una ragazzina awá è stata bruciata viva nel corso di un altro attacco.
Oggi gli Awá sono costretti ad evitare la foresta da cui dipendono per la sopravvivenza. Violenze e malattie minacciano in particolar modo gli Awá incontattati.
Quattro mesi fa Survival International ha lanciato una campagna per salvare gli Awá. Più di 32.000 persone hanno già inviato un messaggio al ministero della Giustizia del Brasile chiedendo la protezione della tribù più minacciata del mondo.
Il Funai ha annunciato un programma di protezione e ha dichiarato che manterrà una presenza permanente nei loro territori. Ma fino a quando il ministero della Giustizia del Brasile non manderà la polizia per sfrattare gli invasori, la situazione cambierà poco.
«È deprimente e ingiusto che gli Awá siano lasciati soli a difendersi mentre la loro patria Amazzonia è invasa in modo incessante e violento – ha commentato oggi Stephen Corry, Direttore generale di Survival -. Il Brasile ha una forza di polizia sufficiente a proteggere gli Awá, ha la capacità militare di farlo. Gli manca solo la volontà politica».
(Fonte Survival International)
– Nella foto alcuni Awá tra i resti carbonizzati della loro foresta, Fiona Watson/Survival