Siamo pronti ad avere un cane in famiglia?

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Un animale non è un peluche, è un essere vivente e le sue azioni hanno una ratio che l’uomo dovrebbe conoscere prima di prendere un animale. Ecco alcune piccole norme da tenere presente

Sempre più di frequente la cronaca registra casi di cani che aggrediscono passanti, proprietari, figli di proprietari, vicini che portano da mangiare ecc. Tranne casi eclatanti (seguendo l’adagio giornalistico che dice che non è una notizia il cane che morde un uomo bensì l’uomo che morde un cane…), le notizie minori non vengono riportate. Però ci sono e vanno ad aumentare il contenzioso individuale o di condominio che ingolfa il tribunale civile.

Non solo, ma spesso le conseguenze sono del cane. Di questo se ne parla poco eppure è il problema.

È giusto che un cane, non capito o male educato, debba subirne le conseguenze?

Un animale non è un peluche, è un essere vivente e le sue azioni hanno una ratio che l’uomo dovrebbe conoscere prima di prendere un animale.

Il cane ad esempio, ha forte il senso del branco e del territorio. Sensi molto vicini a quelli di un bambino. Quanti hanno fatto l’esperienza di un rapporto difficile con il proprio figlio dopo la nascita del fratellino o della sorellina? Quanti casi esistono in cronaca di aggressioni fra figli minori?

I bravi genitori preparano i figli all’arrivo del nuovo componente della famiglia e insegnano ad amarlo oltre ad essere vigili dopo la nascita. E quando i cuccioli dell’uomo si incontrano in casa con altri che succede? Se ben educati giocano e fanno giocare con i propri giocattoli, altrimenti sono guai…

Perché i cani dovrebbero essere diversi? Quante volte si dice che «sono come i bambini»?

Ed allora ecco qua alcune piccole norme da tenere presente. Come suggerisce Raimondo Colangeli, noto medico veterinario comportamentalista, nonché attuale vicepresidente dell’Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani), è importantissimo far prendere confidenza un cane già presente in famiglia con un bambino appena arrivato. La scarsa socializzazione di un cane con particolari categorie di persone, quali, ad esempio, bambini o anziani, potrebbe essere la causa scatenante di alcuni episodi di aggressività. Potrebbe esserne un esempio quanto è accaduto soltanto pochi giorni fa in provincia di Pistoia, quando un Siberian Husky ha azzannato alla testa una neonata di due mesi, lasciata sola sul letto dei genitori.

L’arrivo di un figlio, per quanto sia un’esperienza travolgente, non dovrebbe mai privare il cane di tutte le attenzioni. La nascita di un bimbo deve essere trasformata in valore positivo anche per il cane, che va premiato ogni qualvolta si trovi in vicinanza del bambino e si comporti bene. Spesso, invece, i genitori allontanano il cane dal bambino, rimandando coccole ed attenzioni al momento in cui il neonato non è presente.

Ad ogni modo, oggi la veterinaria si è arricchita di una branca specialistica molto importante, la medicina comportamentale. Questa scienza consente di aiutare tutti coloro che vogliono superare o prevenire questo tipo di problemi, avvalendosi anche del supporto degli educatori cinofili. Conoscere il proprio cane, analizzarne il comportamento ed informarsi sull’etogramma di specie può certamente contribuire a favorire l’equilibrio della vita famigliare.