Meno sale meno rischi

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sale saline
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Nessuno si preoccupa di questa montagna di sale ingurgitata senza remore da tutti, specie dai più giovani, ai medici si chiede di mettere sotto terapia un livello di pressione arteriosa che invece qualche anno fa sarebbe stato ritenuto normale

Questa nostra nuova rubrica è dedicata alla salute ed a tutto il mondo che gira attorno ad essa. Poche parole, pensieri al volo, qualche provocazione, insomma “pillole” non sempre convenzionali. L’autore è Carlo Casamassima, medico e gastroenterologo, ecologista nonché collaboratore di Villaggio Globale. Chi è interessato può interagire ponendo domande.

Consumiamo più del doppio della quantità di sale raccomandato: mediamente 10,9 grammi al giorno contro i 5 che l’Oms raccomanda di non superare. Non ci pare che siano in atto grandi strategie comunicative finalizzate a render consapevoli i cittadini di questa pericolosa abitudine, destinata a produrre drammatiche conseguenze in termini di aumento del Rischio Cardio Vascolare (RCV).

C’è il sale «nascosto» nei cibi e quello che aggiungiamo noi per dare più sapore ai pasti, troppo spesso omologandone i sapori ed abituandoci ad un tenore di sale assolutamente improprio. In qualsiasi fast-food o pizzeria il sale si utilizza senza alcuno scrupolo (col vantaggio, per il proprietario, di spingere a consumare una birra in più).

Mentre nessuno si preoccupa di questa montagna di sale ingurgitata senza remore da tutti, specie dai più giovani, ai medici si chiede di mettere sotto terapia un livello di pressione arteriosa che invece qualche anno fa sarebbe stato ritenuto normale. Risultato? Un consumo di farmaci antipertensivi assolutamente esplosivo. Va bene curare le malattie sin dall’inizio ma andrebbe meglio se si rendessero consapevoli i cittadini che alcune abitudini alimentari sono assurde. E in questo senso sono più utili dieci spot in tv o un po’ di passaggi sul web che non il vigilante con il libretto delle multe al tavolo vicino.