Le novità del decreto Balduzzi. Poliambulatori sempre aperti, ospedali chiusi e le necessità di ricorrere a strutture sanitarie più lontane. E i privati gongolano
Questa nostra nuova rubrica è dedicata alla salute ed a tutto il mondo che gira attorno ad essa. Poche parole, pensieri al volo, qualche provocazione, insomma «pillole» non sempre convenzionali. L’autore è Carlo Casamassima, medico e gastroenterologo, ecologista nonché collaboratore di «Villaggio Globale». Chi è interessato può interagire ponendo domande.
Il decreto Balduzzi sulla sanità, partorito a Ferragosto, ha proposto/imposto diverse novità in ambito sanitario. Fra le tante, una sembra destare più di altre la curiosità generale ed è quella relativa alla cosiddetta Medicina di Famiglia h24. Come se si trattasse di un elemento realmente innovativo (in realtà esiste già oggi il servizio di guardia medica notturna e festiva) si avanza la suggestione di un «poliambulatorio in cui saranno presenti i medici di famiglia, 24 ore su 24, aperto anche la notte e pronto a risolvere la gran parte delle esigenze sanitarie dei cittadini». Contemporaneamente (ma molto sottovoce) si inizia l’iter che porterà in tempi brevi alla ulteriore riduzione di posti letto negli ospedali o addirittura alla completa chiusura di alcuni nosocomi. Non si mettono sul tappeto risorse aggiuntive per il territorio (il che significa che di fatto i nuovi poliambulatori saranno solo un luogo fisico in cui concentrare quegli stessi medici che oggi, con una copertura più capillare delle esigenze anche logistiche dei pazienti, sono dislocati nelle varie zone delle città) e si continua a battere il tamburo, illudendo la gente che notte e giorno troverà dietro la scrivania o con lo stetoscopio nelle orecchie il proprio medico curante (che, si presume, non dormirà più, né dovrà più alimentarsi, né espletare altre fastidiose per quanto necessarie incombenze).
Il problema è che, ad esempio, quando di notte (o anche di giorno) il paziente si sarà distorto una caviglia ed avrà bisogno di una sala radiologica per un esame d’urgenza non potrà pensare di ricevere assistenza in uno dei nuovi poliambulatori h24 (perché questo significherebbe attrezzare i poliambulatori di ogni paese con sale radiologiche, moltiplicando i costi per strumenti e per personale). Lo stesso accadrà per una ischemia cardiaca o per una appendicopatia acuta (a meno di non attrezzare un’Unità di Cardiologia o una Chirurgia d’urgenza in ogni nuovo poliambulatorio con costi inimmaginabili ed insostenibili).
Il risultato sarà comunque quello di provvedere ad un imprescindibile ricovero ospedaliero: con la differenza che l’ospedale, ora, sarà più lontano perché quello più vicino (probabilmente più piccolo) sarà stato nel frattempo chiuso. Accaventiquattro si tradurrà, secondo il moderno dizionario della spending review, in un sinonimo moderno di fregatura. Con tanto di tappeto rosso srotolato alla sanità privata, naturalmente, che aspetta solo un cenno per moltiplicare gli affari.