Dura presa di posizione del Forum ambientalista Puglia insieme ad altre associazioni. Molto grave si presenta la situazione del Parco nazionale dell’Alta Murgia, il quale sommando alle precedenti riduzioni di personale quelle previste dall’attuale manovra, rischia un ridimensionamento della dotazione organica di quasi il 50%
Le ultime manovre economiche del governo tecnico Monti, secondo la spending review, prevedono un taglio del 10% della dotazione organica degli Enti parco nazionali.
Il rischio vero è quello di paralizzare un intero settore che ha, negli ultimi anni, subito attacchi molteplici ingiustificati (si pensi all’ipotesi di privatizzare gli enti che fu proposta dal ministro Prestigiacomo!).
Purtroppo, anche le attuali manovre, sebbene senza accedere a quella ridicola tentazione privatistica, rischiano di ottenere lo stesso effetto: paralizzare l’attività istituzionale di tutela e salvaguardia degli ambienti naturali, conquistata in Italia dopo decenni di battaglie.
Il pericolo è tanto più grave perché questa manovra sembra colpire contemporaneamente enti inutili come le province (di cui nessuno, tranne alcuni esponenti politici, sentirà la mancanza) ed enti di tutela che, al contrario, assolvono a compiti di primaria esigenza ambientale.
La manovra in atto è sbagliata anche da un punto di vista economico perché non tiene conto dell’importanza che gli enti Parco hanno assunto, con un costo assolutamente relativo sull’economia del Paese, nella imprescindibile funzione di tutela dell’ambiente, della biodiversità e dello sviluppo sostenibile (temi di rilevanza strategica).
Insieme ad altre associazioni ambientaliste abbiamo chiesto al ministro dell’Ambiente di rettificare una scelta tanto sconsiderata:
«Se si vuole evitare, seppure all’ultimo momento, di raggiungere un punto di non ritorno ormai vicinissimo, oltre il quale l’Italia rischia di assicurarsi un primato internazionale già sfiorato più volte: la chiusura o lo svuotamento del ruolo dei parchi nazionali;
«se si vuole che la tutela della biodiversità non resti solo un impegno sulla carta, ma si concreti con azioni coerenti che abbiano obiettive ricadute positive sulle risorse naturali;
«se si vuole che gli enti parco non perdano la capacità di intercettare finanziamenti straordinari, soprattutto dall’Unione europea, attraverso i quali è stato possibile realizzare importati progetti che hanno consentito ai Parchi italiani di progredire ulteriormente nelle attività di conservazione, di ricerca e sviluppo e contribuendo, tra l’altro, alla crescita sociale ed economica dei territori di riferimento con la moltiplicazione di benefici economici notevolmente maggiori rispetto alle poche decine di milioni di euro che la finanza pubblica dedica ai parchi nazionali.
«È assolutamente necessario che gli Enti parco nazionali non subiscano ulteriori riduzioni di personale, attuando una compensazione cosiddetta “trasversale”, che salvaguardi, quindi, il sistema delle aree protette nazionali, custodi del più importante tra i patrimoni mondiali di biodiversità».
Qualora venisse attuato il taglio, le drastiche riduzioni di personale finirebbero per compromettere la funzionalità di quasi tutti i parchi nazionali.
In particolare, molto grave si presenta la situazione del Parco nazionale dell’Alta Murgia, il quale sommando alle precedenti riduzioni di personale quelle previste dall’attuale manovra, rischia un ridimensionamento della dotazione organica di quasi il 50%, con conseguente annichilimento di tutta l’attività amministrativa.
(Fonte Presidente Forum ambientalista Puglia, Michele Di Lorenzo)