Sette balenottere, equipaggiate con un trasmettitore satellitare, possono da oggi essere seguite nei loro spostamenti in Mediterraneo dai ricercatori ma anche dal pubblico, attraverso internet
Il Mediterraneo ospita una popolazione di balenottere comuni che vengono studiate con regolarità ormai da oltre due decenni, soprattutto nel mar Ligure e nel mar di Corsica, zone che per questi grossi misticeti rappresentano i quartieri estivi di alimentazione.
Diversi studi sono stati compiuti sull’utilizzo dell’habitat, sul comportamento, sulla distribuzione e sull’abbondanza delle balenottere comuni (note ai ricercatori come Balaenoptera physalus) nel Mediterraneo settentrionale in estate, mentre ben poco si sa ancora della loro destinazione invernale. In altre zone del mondo le balenottere tendono a migrare tra i quartieri estivi, in cui si alimentano, e quelli invernali dove si dedicano alla riproduzione; in Mediterraneo potrebbe avvenire qualcosa di simile, oppure, trattandosi di una popolazione sostanzialmente isolata, e di un ambiente differente da quello oceanico, gli animali si potrebbero comportare in maniera diversa; finora non è stato chiarito definitivamente se le balenottere migrano verso zone ben precise a sud o se invece si disperdono o, addirittura, rimangono a nord.
Attraverso il tracking satellitare l’Istituto Tethys sta cercando, per la prima volta, di dare una risposta a questi interrogativi, seguendo degli esemplari nei loro spostamenti al termine della stagione estiva; sette animali sono stati equipaggiati con uno speciale trasmettitore in grado di rivelarne regolarmente la posizione attraverso il sistema satellitare Argos.
Lo scopo è di ottenere informazioni di vitale importanza come l’esistenza di eventuali siti di riproduzione finora sconosciuti, l’entità degli scambi con l’Atlantico (se ve ne sono), e le eventuali rotte migratorie. In questo modo sarà possibile individuare aree che necessitano di una protezione speciale (analogamente al Santuario Pelagos, istituito per i cetacei nel Mediterraneo settentrionale). Inoltre le rotte invernali potranno essere sovrapposte alle informazioni sul traffico marittimo. A tutt’oggi le collisioni con le imbarcazioni, soprattutto di grande stazza, rappresentano una gravissima minaccia per i grandi cetacei e per questa specie in particolare.
Il progetto, che Tethys ha messo in opera per conto della Direzione Protezione Natura del ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, si avvale anche della collaborazione di ricercatori dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), dell’Università di Siena, dell’Aqualie Institute brasiliano, dell’Iwc (International Whaling Commission) e del Noaa (la statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration).
La ricerca è compiuta su specifica autorizzazione da parte degli uffici competenti di Francia, Italia e Principato di Monaco, e viene condotta nel massimo rispetto dei criteri, sia legali sia etici, del benessere animale. Il sistema Argos, basato su sei satelliti orbitanti, è il più frequentemente utilizzato proprio per il tracking degli animali, e consente di ottenere dati di posizione per 12 ore al giorno in due «finestre» di sei ore ciascuna.
La spedizione di Tethys, in mare per tutto il mese di settembre e appena terminata, ha applicato i trasmettitori tra il golfo di Genova e il mare di Corsica, seguendo gli spostamenti degli animali in tempo reale. Ogni dispositivo è in grado di fornire (a seconda del tipo e della programmazione della trasmissione dati) da 25mila a 90mila trasmissioni, restando in attività fino a qualche mese.
«Le balenottere marcate sino ad oggi sono rimaste nella zona centrale del Santuario Pelagos, tra Sanremo e la parte settentrionale della Corsica – spiega Simone Panigada, vicepresidente di Tethys e responsabile della ricerca – indice del fatto che quest’area è, al momento, ancora ricca di cibo».
Il percorso delle balenottere potrà essere seguito anche dal pubblico attraverso un sito dedicato dove la mappa con gli spostamenti verrà aggiornata settimanalmente.