A Lampedusa stop all’abusivismo

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Diversi immobili confiscati e 90 indagati, tra proprietari, professionisti tecnici del Comune e della Soprintendenza di Agrigento. Sequestrata anche la villa della società Cala Creta, in cui abita il cantante Claudio Baglioni

Ennesimo caso di abusivismo edilizio. Sull’isola di Lampedusa va in scena l’atto secondo dell’operazione antiabusivismo, che risale a più di un anno fa: diversi immobili confiscati e 90 indagati, tra proprietari, professionisti tecnici del Comune e della Soprintendenza di Agrigento. Sequestrata anche la villa della società Cala Creta, in cui abita il cantante Claudio Baglioni, la parte più bella dell’isola, una zona ad elevatissimo pregio ambientale, sottoposta a vincoli paesaggistici e di inedificabilità assoluta. L’artista, però, non risulta al momento sotto accusa.

Il precedente risale con precisione al 28 giugno del 2011, con l’iscrizione a notizie di reato di 54 persone per lottizzazione abusiva, vari reati ambientali e abuso d’ufficio.

Questi nuovi provvedimenti sono stati emessi dal Gip Alberto Davico su richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Luca Sciarretta.

Tra gli indagati anche l’ex soprintendente di Agrigento ed attuale direttore del museo archeologico di San Nicola, Gabriella Costantino, nonché l’attuale direttore della Casa Museo Luigi Pirandello, Vincenzo Caruso, e l’ex capo dell’Ufficio tecnico del comune di Lampedusa, Giuseppe Gabriele.

Al centro dell’inchiesta risultano addirittura lavori edili che risalgono a quasi 40 anni fa.

Le accuse formulate dalla Procura, a vario titolo, sono di lottizzazione abusiva. Secondo il Gip Davico «le attività di lottizzazione abusiva sono state accertate» ed il sequestro serve ad impedire «la commissione di altri reati, connessi al processo di speculazione edilizia attualmente in pieno svolgimento sull’intera area, trattandosi di processi speculativi e di scomposizione dei fondi ancora in atto sino ad oggi e dall’altro lato, di aree, terreni, opere e fabbricati oggetto delle analizzate volontarie condotte illecite e destinati a un futuro provvedimento di confisca con conseguente acquisizione di diritto e gratuitamente al patrimonio del Comune di Lampedusa».

Sono anche in corso indagini in relazione ad altre ipotesi di reato, in particolare contro la pubblica amministrazione.

Oltre agli illeciti in materia di permessi edilizi, ci sono, quindi, anche quelli ambientali. Questi immobili hanno tutti scarichi non autorizzati e molto probabilmente non depurati, ossia inquinanti, da sanzionare come previsto da Testo Unico Ambientale.

Tali immobili non sono poi mica funghetti, che fatichi a trovarli. Per realizzarli ci vogliono gru, camion, operai e soprattutto tempo. Politici e dirigenti strapagati per avere la responsabilità di vigilare dov’erano? Possibile che nessuno vedesse nulla?