Per i frigoriferi di nuova generazione servono soluzioni alternative per ridurre l’uso di quei gas che sono in grado di far aumentare pericolosamente l’effetto serra. Dal 1990 a oggi le emissioni dei fluorurati, che hanno un impatto sul riscaldamento globale fino a 23mila volte maggiore rispetto alla CO2, sono aumentate del 60%
L’Unione europea mette a bando i fluorurati. Al varo nuove soluzioni per ridurre l’uso di quei gas che sono in grado di far aumentare pericolosamente l’effetto serra.
Pensate che la CO2 rappresenti la principale responsabile della salute del nostro pianeta? Se sì, ora dovrete iniziare a ricredervi.
Vi chiederete di cosa stiamo parlando nello specifico. Questi gas sono presenti nella maggior parte delle nostre abitazioni e vengono, difatti, impiegati per lo più nelle nuove generazioni di frigoriferi, di condizionatori, estintori o schiume isolanti.
Dal 1990 a oggi le emissioni dei fluorurati, che hanno un impatto sul riscaldamento globale fino a 23mila volte maggiore rispetto alla CO2, sono aumentate del 60%.
Ora è arrivata, non proprio tempestivamente, la decisione della Commissione europea. Una proposta che punta a ridurre di due terzi l’attuale livello di tali esalazioni entro il 2030.
Inoltre, sono stati messi a punto anche determinati tipi di apparecchi d’ultima generazione, alternativi, sicuramente più rispettosi del clima.
«Limitando la quantità di gas fluorurati che può essere venduta nell’Unione europea – spiega Connie Hedegaard, commissario Ue per il clima – la nuova legislazione porterà benefici per il clima e creerà enormi opportunità imprenditoriali».
Grazie alle norme vigenti siamo già riusciti ad arrestare la tendenza del costante aumento delle emissioni e a promuovere l’innovazione tecnologica.
Secondo Hedegaard la possibilità di fabbricare prodotti più «amici» dell’ambiente «rappresenta un nuovo passo avanti sulla strada della riduzione delle emissioni di fluorurati in maniera efficace dal punto di vista economico».
Inoltre, la proposta avanzata dalla Commissione preannuncia l’abolizione del consumo e della produzione di idrofluorocarburi.
Infatti, dal 2015 scatterà la progressiva riduzione della quantità vendibile sul mercato Ue di tali sostanze, che rappresentano la fetta più consistente di gas fluorurati.
Una iniziativa che ha come obbiettivo una produzione più ecofriendly, assolutamente coerente con la linea di pensiero e mentalità green della Comunità europea, non sempre, però, messa in pratica dagli Stati membri.