Vittorio Cogliati Dezza: «Nel nostro Paese, dove il messaggio prevalente è quello dell’inviolabilità della casa anche se fuorilegge, la demolizione delle costruzioni illegali è la migliore cura preventiva contro il vecchio e nuovo abusivismo»
«Stop alla cementificazione». Ora si mobilita anche Legambiente, che, proprio in questi giorni, ha presentato il suo disegno di legge contro l’abusivismo edilizio.
Un vera e propria piaga, che ormai lede da anni il territorio italiano.
L’associazione ambientalista ha deciso, pertanto, di presentare alla Camera una proposta di legge per la demolizione globale del cemento illegale, cercando di sopperire, almeno parzialmente, all’eterno neutralismo e, talvolta disinteresse, del governo, che, quando si parla di ambientalismo, fa spesso orecchie da mercante.
«Nel nostro Paese, dove il messaggio prevalente è quello dell’inviolabilità della casa anche se fuorilegge, la demolizione delle costruzioni illegali è la migliore cura preventiva contro il vecchio e nuovo abusivismo – ha detto il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – il fatto che ogni anno sopravvivano alle ruspe migliaia di manufatti è un chiaro segnale che esiste una rete di complicità e di omissioni da parte delle amministrazioni comunali, che invece hanno l’obbligo e non la facoltà di abbattere l’abuso ripristinando così la legalità. Un obbligo che deve esser accompagnato da strumenti e risorse adeguate, come il Fondo di rotazione da 150 milioni di euro previsto dalla legge o l’Albo delle imprese demolitrici, a cui sarà obbligatorio iscriversi».
Secondo le stime del Cresme, solo nel 2011 sono sorte altre 26mila strutture illegali e dal 2003, anno dell’ultimo mega condono per le costruzioni abusive, le nuove strutture fuori legge risultano essere ben 258mila.
Dal 2000 al 2011, su 72 comuni capoluogo di provincia, sono state emesse 46.760 ordinanze, mentre ne sono state eseguite solo 4.956, il 10,6%.
Se volessimo analizzare la situazione più nello specifico, ci renderemmo conto che mentre a Prato, negli ultimi 11 anni, le demolizioni effettuate ammontano al 100% rispetto alle ordinanze, a Napoli la percentuale degli abbattimenti effettivamente pratica si ferma al solo 4%.
«Oltre che sventare i continui tentativi di riaprire i termini della sanatoria edilizia del 2003, l’ultimo dei quali appena una settimana fa – ha commentato Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd e presidente onorario di Legambiente – è utile proporre strumenti in grado di monitorare e contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio». Una problema che ha già «regalato» al Paese colate di cemento illegale contribuendo ad aggravare il consumo di suolo e il rischio idrogeologico. Il progetto di legge 5588 presentato ultimamente vuole rispondere proprio a questa esigenza. Purtroppo la legislatura si avvia repentinamente a conclusione, ma è comunque importante mandare al Paese un messaggio per il sostegno e il ripristino della legalità.
Si tratta, quindi, di un problema che continua a prosperare in tutto il paese, deturpando paesaggi e alimentando interessi pericolosi. Auguriamoci almeno che le legge possa compiere rapidamente il suo iter parlamentare nella prossima legislatura.